Anna Ciriani era già finita al centro delle polemiche per avere postato su internet sue foto senza vestiti.
Ora l'insegnante di lettere di Pordenone ha deciso di rimettere in rete immagini che la ritraggono completamente nuda.
Non solo. Ha pure sfidato l'autorità scolastica invitando i fan, attraverso il proprio profilo di Twitter, a seguire le proprie performance alla Fiera erotica del Salento che si terrà a fine mese. Un appuntamento corredato dalle immagini della passata edizione della rassegna in cui si vede la docente nuda fra le braccia di numerosi uomini in atteggiamenti inequivocabili.
Come racconta oggi Il Gazzettino, la Ciriani era stata al centro di un caso nazionale nel 2009 quando le sue foto di sesso esplicito erano finite in internet. Dopo vivaci polemiche le istituzioni scolastiche hanno disposto che la docente avrebbe potuto continuare ad insegnare (attualmente è assegnata a un istituto di Pordenone) a patto che non comparisse più in pose erotiche. Dopo la pubblicazione del servizio da parte del quotidiano veneto, questa mattina le fotografie compromettenti dell’insegnante sono sparite dal profilo ufficiale sostituite con immagini semplicemente ammiccanti.
La replica della professoressa:
"Sono stata vittima di un hacker e per questo nel pomeriggio andrò in Questura a Pordenone e presenterò denuncia contro ignoti per aver violato i miei profili sui social network".
"Non so chi possa aver fatto una cosa del genere - ha aggiunto - ma io non parteciperò alla Fiera del Salento in qualità di ospite. Le immagini che mi ritraggono sono vecchie e comunque sono state immortalate in contesti privati dove ognuno di noi può fare ciò che vuole".
La professoressa di lettere non esclude che l’autore della pubblicazione non autorizzata possa essere un ammiratore. "Ho tanti fan - ammette - e può darsi che qualcuno abbia usato immagini private che aveva già a disposizione perchè acquisite anni fa".
Il profilo Twitter ufficiale della docente di Pordenone è stato aperto nel settembre 2011 e vanta quasi tremila follower.
Articolo tratto da:
www.ilgiornale.it