Presentazione

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Maltus88
00giovedì 9 luglio 2015 22:32
Presentazione
Ciao a tutti!
Sono Lorenzo e sono iscritto a scienze dei servizi giuridici.
Piacere di conoscervi!
Davide
00giovedì 9 luglio 2015 22:46
Ciao Lorenzo, scusami se sono molto diretto, ma hai aperto un topic decisamente polemico e borderline rispetto a quelli che di solito siamo abituati a leggere.
Sono accuse molto pesanti con delle richieste di consigli un po' "drastiche" come ad esempio quella sul ricorso straordinario al PDR, al momento il topic è stato "congelato" per discutere fra noi admin se è il caso o meno di tenerlo online (d'altronde il nostro compito è -anche- proteggere il forum da polemiche e casini legali).
Intanto di che università parli?
Maltus88
00venerdì 10 luglio 2015 10:52
Ciao Davide, scusa se ho postato questo caso ma mi sembrava così assurdo e volevo semplicemente sentire come i forummisti la pensano su certe regole che sanno molto di iniquo.
Chiaramente non faccio riferimento all'unimarconi ma ad un ateneo del nord. Proprio per motivi di riservatezza e per evitare casini legali, questa mia amica si è raccomandata di non menzionare l'ateneo e di non fare alcun nome ma di porre domande generiche, come quella riguardante l'iniquità di una regola o le relative censure sottoponibili al Consiglio di Stato (domanda quest'ultima di tipo tecnico).
Facendo una piccola ricerca ho visto anche che non ci sono precedenti giurisprudenziali sul tema: alcune decisioni e pareri hanno toccato soltanto marginalmente la questione dei punti per coloro che si laureano in corso e, non mi vorrei sbagliare, mai nessuno ha sottoposto ad un giudice l'iniquità di tali regole nei confronti di chi possiede seconde lauree. Forse è arrivato il momento che qualcuno lo faccia anche perché situazioni del genere come quella capitata alla mia amica potranno tranquillamente ripetersi in futuro a meno che qualcuno non metta la parola fine.
Sto quindi cercando di sapere cosa la gente pensa di questo tipo di disparità, se chi ha seconde lauree, altri cicli di studi universitari alle spalle merita o meno di essere trattato in un certo modo rispetto a tanti altri. Spero che venga dedicata un po' di attenzione per questa problematica.
Davide
00venerdì 10 luglio 2015 11:16
Grazie per essere stato il più chiaro possibile.
Io credo che alla base del problema ci possano essere regolamenti ministeriali di vario genere, secondo me invece di scrivere in internet la situazione vi conviene informarvi direttamente al MIUR con domande specifiche, se le spiegazioni non vi soddisfano contattate un avvocato amministrativista che vi darà sicuramente dei consigli adatti.
Da quello che mi ricordo è una prassi di cui ho già sentito parlare, per cui non penso che la tua amica sia stata l'unica ad avere quel problema e proprio da questo suppongo che alla base ci possano essere regolamenti ministeriali più che il comportamento di una specifica università.
Specifico nuovamente a scanso di equivoci che si tratta di una supposizione.
Maltus88
00sabato 11 luglio 2015 18:47
Ciao Davide, in effetti potrebbero esserci di mezzo anche regolamenti ministeriali, motivo per cui vale la pena verificare questa ipotesi.
Ma qualora ci fossero, allora l'università avrebbe dovuto quanto meno informare la mia amica e far presente che la regola si è basata su un reg. ministeriale. Non lo ha fatto e di contro non ha dato la benché minima spiegazione. Questo non significa automaticamente che non ci possano essere regolamenti ministeriali. Questo silenzio può essere dovuto anche all'incompetenza degli organi di quella Facoltà i quali applicano un regolamento didattico senza neanche sapere le fonti normative che forniscono principi e criteri direttivi per la predisposizione dei reg. didattici. Se non sanno queste informazioni, potrebbero almeno chiederle all'avvocato che ha contribuito a redigere il reg. didattico. Si presume che almeno lui sappia dell'esistenza di un reg. ministeriale. Di cosa parliamo? Di trasparenza e correttezza amministrativa? Mi sembra evidente che questa gente non abbia ben chiari questi concetti. Se ci sono delle contestazioni circa una determinata regola, è dovere dell'amministrazione fornire tutti gli elementi in grado di chiarire l'equivoco, tanto a livello fattuale quanto giuridico (quindi mostrando le fonti normative che legittimano determinate scelte).
Questo non lo hanno fatto. Perché?
Le possibili risposte sono due: o gli organi di questa Facoltà non hanno ben chiari i loro doveri a livello di trasparenza e informazione, nonostante che effettivamente ci siano 1 o più reg. ministeriali;
oppure tali regolamenti non ci sono e allora il silenzio va interpretato in mala fede, per la serie "facciamo passare del tempo, non ci esponiamo, non forniamo alcun chiarimento perché non ne siamo in grado di fronte a tale situazione iniqua così evidente in maniera imbarazzante, forniremo spiegazioni solo se sarà un giudice a costringerci".
Davide, di fronte ad un silenzio imbarazzante a me viene più da pensare alla seconda ipotesi e chiaramente, a quel punto, a metterci di mezzo un avvocato e un giudice (che potrebbe essere il Consiglio di Stato ma anche il TAR per via di una possibile rimessione in termini, essendoci comunque una condotta omertosa e dilatoria, oltre ad altri elementi che farebbero propendere per l'ottenimento di una rimessione in termini per poter impugnare il verbale dell'esame di laurea dinanzi al TAR, il quale ha sicuramente poteri ben più ampi del Consiglio di Stato in sede di ricorso straordinario).
Comunque ti ringrazio della dritta del MIUR. L'unico problema è riuscire a contattarli in tempi celeri, altrimenti stavo pensando che sarebbe veramente utile e forse anche più veloce contattare altri atenei per sapere come gestirebbero situazioni del genere e, soprattutto, sulla base di quali normative specifiche. Che dici? Può essere un ultimo tentativo prima di doversi rivolgere ad un avvocato, il quale, in ogni caso, dovrebbe ugualmente informarsi (l'ambito di riferimento è talmente specifico che molto probabilmente nessun avvocato conosce quel o quei reg. ministeriali). Soltanto che giustamente poi l'avvocato, come ogni altro professionista, va remunerato per il tempo impiegato per reperire queste informazioni. Quindi, meglio spendere soldi per avvocati solo se necessario, sarai d'accordo!
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