MIUR incredibile: praticamente alle elementari e alle medie non si potrà bocciare!

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Davide
00mercoledì 30 agosto 2017 14:10
www.repubblica.it/scuola/2017/08/30/news/vietato_bocciare_per_legge_tutti_promossi_ad_elementari_e_medie-17...

Su Repubblica e altre testate si sono susseguiti commenti di persone letteralmente schifate.
Ne cito un paio.

Come convincerò mio figlio che studiare è giusto, quando il suo compagno che gioca tutto il giorno verrà promosso esattamente come lui? Come spiegherò a mio figlio che se non ti impegni puoi fallire se prima del liceo gli è stato permesso tutto? Ma davvero pensiamo che la Buona Scuola passi per far credere a tutti di essere bravi senza sacrifici in cambio? Invece di aumentare i livelli di servizio dato abbassiamo il livello di valutazione? Bambini promossi genitori soddisfatti? E il futuro?

Mia figlia prende gli stessi voti di un bambini con grossi problemi di apprendimento che non studia. la conclusione di mia figlia: studiare non serve a niente tanto poi tutti hanno gli stessi voti. educazione alla meritocrazia fin da bambini. Brava Ministra Fedeli.
Iuzzolino
00mercoledì 30 agosto 2017 14:37
Non vorrei buttarla in politica ma credo che sia un magheggio della sinistra per facilitare le famiglie di immigrati e permettere loro di avere figli con la licenza media nel giro di poco tempo.
Pensateci bene perchè ha perfettamente senso: l'ondata immigratoria porterà migliaia di famiglie di immigrati lavoratori o di richiedenti asilo in Italia, in media queste coppie fanno almeno un figlio anche per ricevere sussidi ulteriori.
Probabilmente lo Stato ha pensato "o creiamo migliaia di spostati e parcheggiati alle medie o cerchiamo di dare a chi ha difficoltà un titolo sgravando le famiglie di immigrati".
Io ho paura che diminuiranno anche la qualità delle superiori e delle università e allora quella sarà la fine di tutto.
S.Alessio
00mercoledì 30 agosto 2017 15:56
Mi hai anticipato Davide!

Comunque, io sposto il focus: quanti bambini sono stati bocciati alle elementari negli ultimi anni? Sinceramente credo sia diventata una prassi fare passare tutti almeno alle elementari; mentre alle medie è un'arma a doppio taglio, visto che non abitui agli alunni ad un minimo sacrificio, e questo lo paghi alle superiori ed in seguito all'università.

Poi, ad oggi alle superiori le maglie sono molto più larghe rispetto a molti anni fa!
UniMarconcino
00mercoledì 30 agosto 2017 21:06
Re:
Iuzzolino, 30/08/2017 14.37:

Io ho paura che diminuiranno anche la qualità delle superiori e delle università e allora quella sarà la fine di tutto.



L'hanno già fatto.
Hanno permesso a università valutate negativamente dall'ANVUR come Unipegaso e Unicusano di non assumere fino al 2020 danneggiando la Marconi che era completamente a posto con la docenza.
Permettono a certe università di fare esami a crocette e di fare il bello e cattivo tempo.
Chissà se la sinistra si metterà a fare davvero la sinistra cominciando a zappare qualche telematica con gravi lacune...
lupusalfa
00giovedì 31 agosto 2017 18:37
Ormai è sempre più diffusa la tendenza a voler abbassare il livello su tutte le cose. La scuola dovrebbe preparare alla vita, ma in nome del principio di uguaglianza e pari opportunità si danno calci nel di dietro a tutti pur di fare numero.
Se avete letto l'articolo, non solo bocciare è un'ipotesi sempre più remota, ma il presidente della commissione d'esame sarà lo stesso dirigente scolastico dell'istituto frequentato. A questo punto: abolire l'esame!
salvatore @
00venerdì 1 settembre 2017 11:13
Diciamo che alla scuola elementare è da decenni che non si boccia più! Ai miei tempi, e sto parlando di più di trent'anni fa, alla scuola media veniva bocciato soltanto chi aveva le ragnatele sui libri! Da una decina d'anni a questa parte, si bocciava soltanto chi non veniva proprio a scuola o, al limite, ma proprio al limite, per la condotta.
Quando io frequentavo le scuole superiori, si bocciava ed anche molto. Ora invece, la bocciatura è diventata anche lì una cosa piuttosto rara, soprattutto da quando hanno tolto il famoso esame di settembre.
Tutto questo per confermare che il livello culturale della scuola, dalle elementari alle superiori, negli anni si è abbassato moltissimo; l'università invece, è diventata molto più complessa e difficile: i programmi di studio e il numero degli esami sono stati aumentati e soprattutto, ora come ora, per conseguire una laurea vera e proprio (la magistrale per intenderci) non più quattro, ma cinque anni. E allora mi sorge una domanda: il governo italiano punta ad avere una popolazione di tutti diplomati e di pochissimi laureati? [SM=g1944812]
Senza contare poi, la penuria dei posti di lavoro e i concorsi pubblici ormai diventati difficilissimi da superare. Dove andremo a finire?
Davide
00venerdì 1 settembre 2017 19:59
Caro Salvatore, hai fatto un'analisi perfetta che condivido in toto.
salvatore @
00venerdì 1 settembre 2017 21:29
Davide eccoti un [SM=g1944740]
A conferma di quello che ho scritto nel mio post precedente riguardo l'università, vorrei aggiungere ciò che mi dice spesso un medico che si è laureato in medicina negli anni ottanta; lui è un gastroenterologo e un dietologo ed ha tre figli, uno dei quali studia medicina. Mi dice sempre che lui studiava all'incirca 5 ore al giorno, dal lunedì al venerdì e che ha conseguito la laurea a pieni voti nei tempi stabiliti; suo figlio invece, studia in media 8 ore al giorno sette giorni su sette frequenta l'università attivamente e quando suo padre si reca al lavoro, verso le 8.00, lo trova già chino sui libri.
Ho raccontato questa cosa per dare una dimostrazione reale di quello che ho detto: l'università è diventata molto più difficile rispetto al passato e credo che diventerà sempre più arduo conseguire la laurea.
lupusalfa
00sabato 2 settembre 2017 13:30
Ben venga. L'Università non può e non deve essere un parcheggio e, soprattutto, ci vogliono competenze vere. Senza contare poi, che tanti laureati triennali si ritrovano a fare lavori da diplomati
salvatore @
00sabato 2 settembre 2017 14:20
Certo Lupus, ma se le scuole elementari, medie e superiori non forniscono una buona preparazione, chi si iscrive all'università che, come già detto, secondo me diventerà sempre più pesante, troverà enormi difficoltà e sarà allora che diventerà un vero e proprio parcheggio.
Che alle elementari non si possa bocciare, sono per certi versi, d'accordo, ma dalle medie alle superiori si dovrebbe continuare a farlo e anzi, bisognerebbe reintrodurre nuovamente l'esame di settembre. Inoltre, alle medie bisognerebbe creare alcune classi in cui si insegni anche il latino. In tal modo, gli alunni avrebbero una migliore preparazione per affrontare al meglio la scuola superiore e l'università.
Alcuni potrebbero obiettare che il latino è una lingua 'morta', ma non è così; ad esempio, studiando il diritto, mi son reso conto che tantissime parole che mi son trovate davanti e di cui, spesso, non conoscevo il significato, derivavano proprio dalla lingua latina.
Senza poi, contare che introducendo in alcune sezioni delle medie di tutta Italia anche l'insegnamento del latino, troverebbero chissà quanti docenti un lavoro stabile.
lupusalfa
00sabato 2 settembre 2017 14:57
Sul discorso del latino ti dico che io a malincuore non ho fatto il liceo classico e mi sono pentito, però questa storia del latino a giurisprudenza è una leggenda. Le locuzioni che si trovano nei testi sono facilmente affrontabili con qualsiasi buon vocabolario
salvatore @
00sabato 2 settembre 2017 15:13
Bè, nemmeno io ho fatto il liceo classico, ma ti posso dire che il latino è importante soprattutto per capire bene la nostra lingua che appunto, deriva dal latino e anche dal greco.
Sicuramente le parole che trovi a giurisprudenza che derivano dal latino sono facilmente comprensibili con un vocabolario, ma se si conoscesse il latino, non ce ne sarebbe bisogno, non credi? Quindi, il latino serve eccome!
Iuzzolino
00sabato 2 settembre 2017 15:28
Re: Re:
UniMarconcino, 30/08/2017 21.06:

L'hanno già fatto.
Hanno permesso a università valutate negativamente dall'ANVUR come Unipegaso e Unicusano di non assumere fino al 2020 danneggiando la Marconi che era completamente a posto con la docenza.
Permettono a certe università di fare esami a crocette e di fare il bello e cattivo tempo.
Chissà se la sinistra si metterà a fare davvero la sinistra cominciando a zappare qualche telematica con gravi lacune...



Io penso che in qualsiasi altro paese la Marconi sarebbe diventata una delle più grandi università mondiali.
Il MIUR ha perso una grandissima occasione sia quando il Rettore ha chiesto la statalizzazione sia quando poteva sanzionare le altre private telematiche senza farlo.
Avevano un'università privata perfetta con 16.000 studenti e col bilancio a posto e hanno dato ossigeno a telematiche scarse morenti, pazzesco, come dicevo in qualsiasi altro paese la Marconi sarebbe diventata come l'Uned spagnola con più di 100.000 studenti.
Iuzzolino
00sabato 2 settembre 2017 15:32
Re:
lupusalfa, 02/09/2017 14.57:

Sul discorso del latino ti dico che io a malincuore non ho fatto il liceo classico e mi sono pentito, però questa storia del latino a giurisprudenza è una leggenda. Le locuzioni che si trovano nei testi sono facilmente affrontabili con qualsiasi buon vocabolario



Concordo con te ma anche con Salvatore.
Il latino non è solo una questione di cultura ma ti fa padroneggiare bene anche alcune parole.
In generale però non serve a molto ed è una favoletta la storia per cui è fondamentale a giurisprudenza.
A Verona abbiamo avuto un preside di facoltà che si è riempito la bocca per anni con l'importanza del latino nella giurisprudenza (l'ha tirato fuori anche in un discorso di inizio anno accademico in cui sinceramente mi sono messo a ridere) e si è visto a cosa è servito: sono sprofondati nelle classifiche e non hanno più fatto immatricolati. [SM=g1944682]
UniMarconcino
00mercoledì 6 settembre 2017 02:12
Re: Re: Re:
Iuzzolino, 02/09/2017 15.28:

Io penso che in qualsiasi altro paese la Marconi sarebbe diventata una delle più grandi università mondiali.
Il MIUR ha perso una grandissima occasione sia quando il Rettore ha chiesto la statalizzazione sia quando poteva sanzionare le altre private telematiche senza farlo.
Avevano un'università privata perfetta con 16.000 studenti e col bilancio a posto e hanno dato ossigeno a telematiche scarse morenti, pazzesco, come dicevo in qualsiasi altro paese la Marconi sarebbe diventata come l'Uned spagnola con più di 100.000 studenti.



Sono d'accordo al 200%: la Marconi in qualsiasi paese civile sarebbe diventata un pilastro della cultura mondiale. Non solo la politica non le ha dato credito ma ha valorizzato competitor vicini a centri studio e scandalosamente disorganizzati.
Adesso il MIUR si trova, scusatemi il termine, fra le palle 9 telematiche in più oltre la Marconi e l'Uninettuno (le uniche private telematiche decenti) che non sa come gestire.
La frittata è fatta e se il Ministero ha permesso una porcata così grossa in ambito universitario figuriamoci alle elementari e alle medie.
Per me non è ancora troppo tardi per dire "abbiamo sbagliato".
S.Alessio
00mercoledì 6 settembre 2017 11:43
Lo studio del latino e del greco più che come "vera conoscenza" serve soprattutto per trovare un metodo di studio: ripetere, ripetere e sacrificarsi per le relative materie.
salvatore @
00mercoledì 6 settembre 2017 14:05
Concordo. Infaatti, non a caso si dice che il liceo classico dà la "forma mentis".
Davide
00domenica 10 settembre 2017 13:50
A Iuzzo e UniMarconcino: siamo noi i portabandiera della nostra università.
Spetta anche a noi darle lustro e cercare di mettercela tutta per farla e farci conoscere.
Rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare.
Davide
00venerdì 20 ottobre 2017 00:48
S.Alessio
00venerdì 20 ottobre 2017 10:49
Che poi...cioè ok che erano separati, ma il padre anche lui? Un minimo per informarsi, fare una chiamata a scuola ogni tanto?
Davide
00venerdì 20 ottobre 2017 12:51
Ieri sera ho sentito alla radio l'intervista dell'avvocato che ha fatto ricorso e si è addirittura contraddetto. [SM=g1944736]
Ha asserito che con questa sentenza è stato creato un principio per cui la scuola deve sempre avvertire i genitori in caso di separazione (in realtà qualsiasi legale direbbe che questa affermazione è sbagliata visto che non siamo in un sistema di common law), ma alla domanda del conduttore: "Quindi da oggi in poi è permesso alle scuole di entrare nella privacy delle famiglie?" lui ha risposto di no e che questo era un caso particolare perché l'istituto era già informato.
In pratica ha detto le cose che gli facevano più comodo. [SM=g1944682]
S.Alessio
00venerdì 20 ottobre 2017 14:19

"L'avvocato usa: Supercazzola"
E'super-efficace.



Comunque, rimango ancora stranito da'sta decisione...ti giuro non riesco a capacitarmene.

"Come va a scuola, figlio?"
"Tutti 10"
"Ma figlio ti vedo 24/7 sul telefono, allora quando studi?"
"Segreto"
"Bravo figlio"

lupusalfa
00venerdì 20 ottobre 2017 17:21
Stiamo andando sempre peggio. Pur ammettendo che il padre non fosse informato dell'andamento scolastico del figlio, è anche pur vero che questo ragazzo è stato promosso avendo delle lacune che sicuramente non vengono sanate con la mera conoscenza dei fatti da parte del padre. Assurdo!
UniMarconcino
00venerdì 20 ottobre 2017 23:56
Il TAR in un paio di anni ne ha combinate di cotte e di crude, vi cito una delle ultime.
Decine di migliaia di diplomati al tecnico e al professionale, magari con il minimo dei voti e senza un giorno di esperienza, sono stati chiamati per ore di sostegno alle superiori. Moltissimi hanno firmato contratti nel bel mezzo dell'estate e nel silenzio di tutti i giornali. Alcuni probabilmente erano più giovani dei loro alunni. Questo in seguito a un ricorso al TAR che ha reso il loro diploma abilitante e che li pone davanti a docenti laureati con anni di esperienza.
Naturalmente tutti vi ricorderete le sentenze con cui il TAR ha approvato corsi di laurea Ecampus, Unicusano e Unipegaso di cui il MIUR aveva vietato l'apertura.
Ultimamente sembra che chi si appelli al TAR vinca la causa, se Hitler si appellasse al TAR per vedersi accolto il concetto di negazionismo probabilmente vincerebbe.
salvatore @
00martedì 31 ottobre 2017 11:29
Ormai alle medie e tra poco anche alle superiori si andrà semplicemente per riscaldare il banco...
Spero tanto che presto il MIUR si renda conto che di questo passo la scuola in generale sta andando alla deriva.
L'unica idea che mi sembra buona è l'alternanza scuola lavoro, ma bisognerebbe organizzarla meglio: al momento, in molti casi, si è ridotta a un sfruttamento degli studenti che, secondo me, fanno bene a scioperare.
carmen.unimarconi
00lunedì 13 novembre 2017 18:55
alla primaria non si boccia più da molti anni...comunque la bocciatura non è la soluzione miracolosa. Purtroppo ci sono molte famiglie alla deriva, con tantissimi problemi che ricadono sui bambini e di conseguenza i problemi nell'apprendimento sono la valvola di sfogo di tutte le situazioni problematiche che vivono a casa. La soluzione, al giorno d'oggi, sarebbe una maggiore assistenza alla famiglia come istituzione e un ripensamento del sistema scolastico nei confronti degli alunni difficili o che non vogliono saperne di studiare, con scuole di avviamento professionale SERIE. Ci sono situazioni socio-culturali davvero pesanti e chi vive in quei contesti pensa che la scuola sia una perdita di tempo, raramente si riesce a "convertirli", quindi inutile portare l'obbligo scolastico sino a 18 anni e fare della scuola un parcheggio sociale, a meno che non sia riorganizzata in toto per quelle situazioni particolari.
Davide
00martedì 14 novembre 2017 13:37
Scuola, i numeri dell'abbandono, ogni anno 135.000 ragazzi scelgono di lasciare gli studi:

www.repubblica.it/scuola/2017/11/14/news/scuola_135mila_studenti_abbandonano_gli_studi_ogni_anno-18...

Per forza il MIUR ha deciso di fare i saldi... c'è un'emorragia di studenti che parte dalle medie.
Non solo nessuno si laurea più...

unimarconi.freeforumzone.com/d/11400116/Italia-penultima-in-Europa-per-numero-laureati-peggio-solo-la-Romania/discussi...

... ma ci si ritira fin dalle medie! [SM=g2481293]
salvatore @
00martedì 14 novembre 2017 21:55
Allora chi studierà il minimo indispensabile avrà la media dell'otto; chi andrà a scuola a riscaldare il banco avrà tutti sei, ma poi sarà un emerito ignorante e presto si pentirà di non aver aperto un libro.
UniMarconcino
00mercoledì 15 novembre 2017 12:56
Re:
carmen.unimarconi, 13/11/2017 18.55:

alla primaria non si boccia più da molti anni...comunque la bocciatura non è la soluzione miracolosa. Purtroppo ci sono molte famiglie alla deriva, con tantissimi problemi che ricadono sui bambini e di conseguenza i problemi nell'apprendimento sono la valvola di sfogo di tutte le situazioni problematiche che vivono a casa. La soluzione, al giorno d'oggi, sarebbe una maggiore assistenza alla famiglia come istituzione e un ripensamento del sistema scolastico nei confronti degli alunni difficili o che non vogliono saperne di studiare, con scuole di avviamento professionale SERIE. Ci sono situazioni socio-culturali davvero pesanti e chi vive in quei contesti pensa che la scuola sia una perdita di tempo, raramente si riesce a "convertirli", quindi inutile portare l'obbligo scolastico sino a 18 anni e fare della scuola un parcheggio sociale, a meno che non sia riorganizzata in toto per quelle situazioni particolari.



Si bocciava ancora, soprattutto per assenze.
Non sono molto d'accordo con ciò che scrivi perchè il diritto allo studio è costituzionalmente garantito (artt. 3, 4 e 34 Cost.) oltre che essere sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU. Si può tranquillamente studiare gratis, il problema sono i libri e le mense che comunque sono facilmente aggirabili con borse di studio e facendo economia (invece di prendersela con lo Stato che non fa mangiare i bambini bisognerebbe chiedersi come mai i genitori non li mandano a scuola nemmeno con una schiacciatina che costa meno di 10 centesimi).
Per le situazioni molto disagiate ci sono sussidi (reddito di inclusione) e assistenza sociale.
Quello che intendo è che studiare si può e si deve fare e con la mentalità della rinuncia non si va da nessuna parte ma piuttosto come nazione siamo destinati a spegnerci molto lentamente o a diventare un paese di artigiani a basso costo come la Romania.
Davide
00domenica 19 novembre 2017 12:50
UniMarconcino, 15/11/2017 12.56:

[...] invece di prendersela con lo Stato che non fa mangiare i bambini bisognerebbe chiedersi come mai i genitori non li mandano a scuola nemmeno con una schiacciatina che costa meno di 10 centesimi.


Forse bisognerebbe ripensare la scuola e ricostituirla com'era una volta.
Quando ancora le scuole (o i provveditorati, non ricordo) potevano scegliere se fare 5 o 7 ore, i miei genitori e altri come loro si sono battuti accanitamente per tenere le 5.
Da una parte con le 7 ore lo Stato ha potuto appaltare servizi per mense e assumere personale specializzato facendo girare l'economia, dall'altra è stata una gran perdita di soldi per tutti.
Quando c'erano le 5 ore, il sabato era un altro giorno di scuola, ma alle 13 si tornava a casa e si aveva tutto il pomeriggio libero o quasi.
Non credo ad esempio che con le 7 ore avrei avuto il tempo di fondare il mio primo "giornalino" con cui ho iniziato la carriera giornalistica che sto continuando a tutt'oggi.
I nostri politici dovrebbero chiedersi se questa valanga di rinunce sono dovute alla crisi, al passaggio dalle 5 alle 7 ore o ad entrambi i fattori, perché alla fine, pensandoci bene, a livello globale sono tutte spese in più, anche fisiche.
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