Licenziato per 5 euro, si impicca in Sicilia

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alevalery
00giovedì 20 gennaio 2011 15:40
RAGUSA - Sarebbe stato licenziato per cinque euro, l'equivalente di alcuni buoni sconto a disposizione che aveva cambiato invece di utilizzare, il giovane di 30 anni morto suicida dopo avere perso il posto di lavoro come commesso in un supermercato della grande distribuzione. Un provvedimento ritenuto ingiusto, oltre che sproporzionato, che aveva fatto piombare il giovane commesso nella disperazione più nera. A rivelarlo è il segretario generale della Uil di Ragusa, Giorgio Bandiera:«Era un nostro iscritto - dice il sindacalista - faceva parte del direttivo della Uiltucs, lo stavamo seguendo nella sua azione giudiziaria promossa per ottenere la revoca del licenziamento. Venerdì era stato predisposto, insieme al nostro legale, il ricorso al Giudice del Lavoro. Era stato accusato dall'azienda di aver cambiato cinque buoni-sconto di un euro, ma lui aveva respinto ogni addebito e non riusciva a darsi pace per un licenziamento che riteneva ingiusto e illegittimo».

IL BIGLIETTO - L'uomo, sposato e padre di un bambino di tre anni, prima di impiccarsi nella sua casa di campagna ha lasciato un biglietto inviato alla moglie, in cui spiega i motivi del suo gesto. «Questo suicidio mi ha lasciato sgomento - aggiunge Bandiera - perché è la cartina di tornasole di un malessere generale anche in una provincia intraprendente economicamente come quella di Ragusa, dove i venti della crisi hanno cominciato a spirare forti». Erano stati gli stessi familiari del giovane a denunciare la scomparsa del giovane, dopo che si era allontanato da casa. La moglie, che temeva la tragedia, è andata nell'abitazione estiva di famiglia, a Santa Croce Camerina. Ha visto la luce di casa accesa e ha intuito cosa poteva essere accaduto. Per questo non è entrata, ma ha chiesto l'intervento della polizia. È stato l'equipaggio di una volante a trovare il corpo ormai senza vita del commesso. Accanto al cadavere un biglietto, scritto con una grafia incerta, indirizzato «A mia moglie». L'ultimo gesto di amore prima di farla finita. (fonte: Ansa)


Fonte: corriere.it
Davide
00venerdì 21 gennaio 2011 00:25
Storie di ordinaria povertà in un'Italia sempre di più allo sbando.
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