La gogna mediatica su Twitter e Facebook: ha senso? Si può essere a propria volta sanzionati?

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Davide
00martedì 29 maggio 2018 15:12
S@yaka
00martedì 29 maggio 2018 20:52
Mah, dipende.
Stamattina Salvo Sottile gli ha dato dell'imbecille (tweet delle 12.58 del 28 maggio se mai lo volesse cancellare) non solo diffamandolo, ma anche violando le norme della deontologia giornalistica.
In tema di diffamazione vale lo stesso anche per chi non ti insulta ma fa capire in modo sottinteso che sei un idiota, mentre chi fa screenshot con nome, cognome e foto può violare la normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) se chi viene attaccato si cancella dai social.
Quindi che questo signore abbia violato l'art. 278 c.p. è da dimostrare nelle sedi più opportune, ma a sua volta può rifarsi nei confronti di chi l'ha diffamato e pubblicato il suo nome, il suo cognome e la sua faccia associati a un reato penale senza il suo consenso.
Rispondo alla domanda: no, la gogna mediatica sui social non si può fare, ma se la polizia postale dovesse procedere per tutti ci vorrebbero anni di lavoro per ciò che succede in un solo giorno.
Tra l'altro mi preme aggiungere che nei social è difficile distinguere il troll dalla persona reale.
Iuzzolino
00mercoledì 30 maggio 2018 20:26
Risposta meno giuridica e più di pancia: questi post-tweet sono fatti per ricevere like e sentirsi bene con se stessi.
Spesso le persone che li piazzano sono povere di contenuti e spiritualmente.
Tra l'altro la netiquette consiglia sempre di sorvolare quando in internet qualcuno sbaglia: in quei casi ci penserà la polizia postale.
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