La Casa Bianca vuole l'"Identity Ecosystem" per proteggere la privacy e le transazioni online

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Davide
00martedì 11 gennaio 2011 23:07
La Casa Bianca continua a parlare di Internet introducendo l’argomento Internet ID. Vogliono fornire ai cittadini Americani un ID per semplificare l’accesso ai siti web e migliorare la sicurezza delle transazioni online.

Sono mesi che si discute di argomenti come la neutralità della rete e intromissione dei governi nell’operato dei motori di ricerca e/o servizi online. Ognuno vuole dire la sua inclusa la Casa Bianca che annuncia il piano Internet ID. Il governo Obama vuole fornire agli internauti Usa una soluzione facile e veloce per semplificare l’accesso ai siti web e migliorare la sicurezza delle transazioni online. L’amministrazione Obama non conosce LastPass, Clipperz o Roboform ? Sono soluzioni online che che semplificano l’accesso ai siti web. LastPass, Clipperz, Roboform semplificano l’accesso ai siti web evitando di ricordare migliaia di password e nome utente (l’utente dovrà ricordare i soli dati di accesso a LastPass, Clipperz o Roboform). L’amministrazione Obama ignora anche l’esistenza di OpenID


Abbiamo un grosso problema nel cyberspazio. Non sappiamo quando siamo online se la gente, le imprese e le organizzazioni sono chi dicono di essere. Inoltre dobbiamo ricordare decine di nomi utente e password. Ciò è così scomodo che la maggior parte persone tende a ri-utilizzare le password per diversi account. Il cybercriminale che ha accesso ad un nome utente e password ha la porta aperta a tanti servizi online. Abbiamo bisogno di un mondo virtuale che consente agli utenti di validare la propria identità in modo sicuro, divulgando informazioni quando vengono eseguite operazioni sensibili (accesso alle banche) e che consenta loro di rimanere anonimi quando ciò è richiesto.


Dicono che l’ “Identity Ecosystem” non sarà obbligatorio e nessun utente (cittadino USA) verrà obbligato a creare un’identità online. Dicono che il governo Usa non ha piani per la creazione di un database centralizzato per l’archiviazione delle identità online ma, dopo aver letto i mesi scorsi le indiscrezioni di Wikileaks, dobbiamo credere a ciò che dicono ?

La vera domanda che dobbiamo porci è “Quando l’Identity Ecosystem prenderà piede, dovremo creare un’identità digitale per fare business con gli utenti e/o società Usa che hanno aderito al sistema I.E ?”.

Per approfondimento: The National Strategy for Trusted Identities in Cyberspace

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