Condannato ad accecamento: graziato
Iran, donna rinuncia legge del taglione
Ameneh Bahrami, la giovane iraniana accecata e sfigurata con l'acido, ha perdonato il suo aggressore ed ha rinunciato all'applicazione della legge del taglione prevista dalla sharia. Secondo tale concetto l'aggressore avrebbe dovuto essere accecato proprio in queste ore: lo ha annunciato la televisione di Stato iraniana. La donna ha però chiesto di essere risarcita.
"Ameneh Bahrami, vittima di un'aggressione con acido, ha perdonato all'ultimo minuto il suo aggressore, Majid, rinunciando al suo diritto ad avvalersi della legge del taglione, che doveva essere applicata oggi", si legge sul sito della tv di stato.
Il perdono è stato confermato dal procuratore di Teheran, Jafar Dolatabadi, che ha spiegato che la donna, pur rinunciando all'accecamento del suo aggressore, previsto dalla sharia (la legge islamica), esige comunque di essere risarcita dal suo aggressore in base al principio del "prezzo di sangue".
Majid Movahedi, respinto da Ameneh Bahrami che le chiedeva di sposarlo, nel 2004 gettò acido in faccia alla donna, sfigurandola e facendole perdere l'uso degli occhi. Nel 2008 era stato condannato a essere a sua volta accecato con gocce di acido sugli occhi. L'esecuzione della pena avrebbe dovuto avvenire lo scorso 14 maggio, ma fu poi rimandato all'ultimo minuto.
La donna disse che le autorità iraniane hanno fatto pressione su di lei perché rinunciasse a chiedere l'applicazione della pena. La condanna di Majid era stata denunciata come crudele e disumana da organizzazioni per i diritti umani, fra cui Amnesty International (Ai).
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