MILANO - Per dodici lunghi anni ha dovuto assaggiare ogni giorno patatine e hamburger e verificare gli standard qualitativi del cibo offerto alla clientela. Peccato che l'attività di gourmet abbia reso obeso un ex manager brasiliano della Macdonald's che in poco più di due lustri è ingrassato di ben 32 chilogrammi. Il trentaduenne ha deciso di far causa alla nota catena di fast food e alla fine l'ha spuntata: il giudice Joao Filho di Porto Alegre ha stabilito che la multinazionale dovrà risarcire il suo ex dipendente con 17.500 dollari.
FALSI CLIENTI – Secondo quanto hanno riferito i media locali ogni giorno «falsi clienti», inviati da McDonald's, visitavano il ristorante gestito dall'ex manager per stabilire se i prodotti offerti dalla catena rimanevano di buon livello. Per questo il trentaduenne, se voleva mantenere il posto di lavoro, non poteva saltare il quotidiano rito della degustazione. Inoltre i dipendenti della catena di fast food durante l'orario lavorativo erano liberi di mangiare senza limiti sandwich, patatine e gelati e ciò ha contribuito a rendere il fisico del trentaduenne lontano dal peso forma.
APPELLO - L'azienda americana ha fatto sapere che presenterà appello. Secondo i dirigenti della McDonald's la sentenza è ingiusta perché l'ex manager poteva alternare l’alimentazione più calorica con i prodotti meno grassi presenti nel menù: «I nostri ristoranti offrono una larga varietà di scelte e un menù equilibrato - sentenzia un comunicato dell'azienda americana - Ciò è fatto anche per rendere soddisfacente la dieta quotidiana dei nostri dipendenti»
Francesco Tortora
Fonte: corriere.it