Incidente sul lavoro a Marcianise: l'operaio assunto sei ore dopo la morte

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
alevalery
00venerdì 29 ottobre 2010 22:28
CASERTA — Alla tragedia di una morte bianca segue lo scandalo di un’assunzione post mortem. Accade anche questo in quella che viene definita Terra di lavoro — il Casertano — ma in cui il lavoro è troppo spesso in nero. Era in nero anche quello di Renato Uccella, il perito elettrotecnico di Capodrise, ma originario del Napoletano, caduto giù dal tetto di uno stabilimento industriale di Marcianise. Uccella non solo lavorava senza tutele, ma è stato assunto dal suo datore di lavoro qualche ora dopo la sua tragica morte. Sei per la precisione. E ciò che fino a quel momento era un lavoro senza formazione e informazione, né sorveglianza sanitaria, né tutele previste dalla legge, si è trasformato improvvisamente in un contratto a tempo pieno e indeterminato. Mentre l’uomo veniva trasportato d’urgenza all’ospedale di Caserta, dove moriva alle 12.35 del 25 ottobre, come riporta il certificato del suo decesso, e mentre i suoi familiari ne piangevano la morte, qualcuno si preoccupava di trasmettere al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali un’assunzione che fino a quel momento non c’era mai stata.

LA COMUNICAZIONE TELEMATICA - È quanto trapela dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere — le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Donato Ceglie — che ha acquisito la registrazione della comunicazione obbligatoria on line di assunzione di Renato in qualità di perito elettrotecnico. La «comunicazione obbligatoria unificato Unilav», così si chiama il documento, è stata trasmessa al Ministero del Lavoro alle 18.29 e 47 secondi del giorno del decesso dell’operaio. Un particolare inquietante e che va a profanare una morte avvenuta già in circostanze tragiche. Un particolare che ha indignato molto anche i magistrati della Procura di Santa Maria che ora parlano di «prassi vergognosa e animalesca di alcuni presunti datori di lavoro». Renato, lavoratore irregolare a 58 anni, è stato quindi assunto quando il suo corpo era ormai privo di vita a causa di una morte avvenuta in seguito a un incidente sul lavoro, sulle cui responsabilità sono in corso indagini. Insieme a lui nell’incidente è rimasto gravemente ferito un ingegnere trentatreenne, ora in prognosi riservata.

IL PIANO MANCANTE - I due uomini erano passati su alcune strisce in plexiglass, materiale di cui, insieme a mattonato, era fatto il tetto: l’ultima striscia, di circa due metri di larghezza e posta quasi alla sommità della struttura, ha ceduto e gli operai sono finiti al suolo. Un piano di sicurezza e di coordinamento è indispensabile quando lavorano più imprese a cui vengono commissionati i lavori: lo stabilimento industriale di Marcianise aveva commissionato a diverse ditte il montaggio dell’impianto fotovoltaico. E proprio quel piano di sicurezza e coordinamento mancava, dicono dalla Procura, che il giorno stesso dell’incidente mortale ha disposto il sequestro dell’intera area e ha messo sotto la lente d’ingrandimento tutte e sei le aziende coinvolte nella filiera. Dodici persone potrebbero essere indagate: omicidio colposo, concorso di cause, rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Marilena Mincione

Fonte: corriere.it
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com