Il Regno Unito sfida i troll: proposte pene più severe

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SteveH
00giovedì 23 ottobre 2014 17:34
Regno Unito, è guerra ai troll online: "Pene quadruplicate contro i codardi"
Il ministro della Giustizia, Chris Grayling: "Nascosti dall'anonimato, con le loro minacce stanno avvelenando la vita di un intero Paese". E così Londra inasprisce le condanne: da sei mesi a due anni di carcere

LONDRA - Il Regno Unito lancia la guerra ai "troll" in Internet, e cioè quegli utenti, molto spesso coperti dall'anonimato, che offendono e minacciano persone e istituzioni. Ad annunciarlo è il ministro della Giustizia britannico, Chris Grayling, che in un'intervista al Mail on Sunday è stato durissimo: "Questi troll in Rete sono dei codardi che stanno avvelenando la vita di un intero Paese. Bisogna mobilitarsi contro queste cyber-folle che pensano solo ad abbaiare". E così, Grayling ha proposto un forte inasprimento delle pene per gli utenti che sul Web offendono o discriminano: dai sei mesi di detenzione, come pena massima prevista sinora, si passerà ad almeno due anni.

Il caso Finnigan. Il ministro lo ripete più volte nel corso dell'intervista: "Sono codardi. E bisogna combatterli. Perché simili comportamenti non sono permessi nella vita reale. Quindi, non lo devono essere neanche online. Per questo vogliamo quadruplicare le pene". Le parole di Grayling arrivano dopo il caso di Chloe Madeley, una presentatrice inglese (figlia di un'altra celebre anchorwoman, Judy Finnigan) che è stata minacciata di stupro online dopo aver difeso la madre che aveva postato alcuni controversi commenti su un altro caso spinoso, quello del calciatore dello Sheffield United, Ched Evans, già condannato a 2 anni e mezzo di carcere per stupro e uscito di prigione due giorni fa. La Finnigan aveva detto che il crimine di Evans "non era stato violento", scatenando online rabbia e indignazione, ma anche minacce a sfondo sessuale e di morte. Minacce che hanno coinvolto anche la figlia Chloe.

"Combattere queste aberrazioni". "Come dimostrato da quest'ultimo terribile caso", ha aggiunto il ministro Grayling, "le persone vengono offese e minacciate online nel modo più crudele e degradante. Ci vuole una legge per combattere queste aberrazioni. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro". Così, presto le molestie online nel Regno Unito non saranno più competenza delle magistrates' courts (e cioè i tribunali locali con competenza territoriale limitata) ma passeranno direttamente alle crown courts (i tribunali che trattano i casi penali più seri e gli appelli alle sentenze delle magistrates' courts). Non solo: agli inquirenti verrà dato più tempo per raccogliere indizi e prove.

Repubblica.it


Mi chiedo se si possa risalire agli autori se si celano dietro un nickname: il rintracciamento tramite Ip è possibile o è una leggenda?
S.Alessio
00giovedì 23 ottobre 2014 18:26
Il rintracciamento è possibile al 100%, anche per delle persone "normali", figuriamoci se si mobilitano le forze dell'ordine ;)
Davide
00venerdì 24 ottobre 2014 22:44
È un discorso difficile da affrontare: in base alla mentalità che si legge nell'articolo citato da Steve, per esempio, bisognerebbe letteralmente chiudere YouTube che in pratica è composto da youtuber, hater (spesso troll) e flame disgustosi. [SM=g1944851]
Internet non può essere controllato al 100%, qualche suo "spicchio" come questo forum sì, tutto sta nel mettersi insieme e fare comunità... e cosa implica il "fare comunità"...? Darsi delle regole per una civile convivenza.
Iuzzolino
00domenica 26 ottobre 2014 21:18
Penso che la notizia pubblicata da Steve abbia a che fare anche con questa.

Gb: il tweet della Regina finisce sotto attacco

Sono passati solo due giorni dall’approdo della Regina Elisabetta su Twitter con l’invio del suo primo cinguettio alla nazione al termine dell’inaugurazione della nuova galleria del Science Museum di Londra e il suo profilo twitter è già finito sotto l’attacco dei troll, pronti a spargere fango e insulti via web.

www.repubblica.it

Probabile che abbiano intuito il pericolo delle trollate contro la regina e abbiano provato a preparare il pubblico di internet demonizzando i troll. Ma perchè devono essere considerati tutti troll quelli che non la pensano come te?
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