Come diventare criminologo?

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Davide
00martedì 10 luglio 2012 15:58
Preciso subito...

- In questa discussione cercheremo di fare più informazione possibile, dal momento che è aperta a tutti e visualizzabile a migliaia e migliaia di internauti.
- Attualmente, in Italia, fare il criminologo non è una vera e propria professione "continuativa" come sostiene Studenti.it, bensì un hobby/lavoro di supporto durante alcuni processi. Tutti i criminologi più famosi sono medici (fra cui spiccano molti psichiatri) che poi, nel tempo libero o in ausilio durante qualche iter processuale, "diventano" criminologi. Stranamente pochi giuristi sono riusciti a "spiccare" in questo mondo, anche per tale motivo ho deciso di aprire questa discussione.
- A mio avviso, non essendoci nessuna legge in grado di definire e regolare la figura del criminologo, tutti quelli che hanno studiato in un'università riconosciuta dal MIUR almeno una volta criminologia possono definirsi tali: da chi ha fatto un master vero e proprio a chi l'ha potuta apprezzare in un corso di laurea. Si può definire criminologo chi, per esempio, ha studiato giurisprudenza senza criminologia? Può un esame caratterizzare così una persona? Domande impossibili per una situazione impossibile.
Io propenderei di più per ciò che ho scritto, però è pur vero che tantissimi esperti non sono nemmeno laureati!
- In internet si parla molto di due corsi di laurea che "darebbero accesso alla professione":

www.scienzeinvestigazione.it

milano.unicatt.it/courses_8140.html

Ma si trovano altrettante recensioni negative, per cui alla fine non si approda a una mazza, in sintesi.
Ergo, per tutti i motivi summenzionati, se siete appassionati di criminologia tenetela come piano B, ma non come piano A.
A riguardo vi invito a leggere, fra le altre fonti, questo articolo:

www.larena.it/stories/Home/375768_giada_io_criminologa_beffata_dalla...

Io ho studiato alla Marconi scienze giuridiche, curricolo "sicurezza e ordine pubblico", con tantissimo penale e un esame di criminologia, inoltre sono stato tesista proprio in questa materia, però non mi fregio ancora del titolo, in quanto mi sembrerebbe di mancare di rispetto a chi è nel campo da anni, magari aspetto la fine della magistrale (sto finendo il percorso completo) e l'approdo a qualche bel master.
Passo prestamente a segnalarne qualcuno, almeno quelli che saltano subito all'occhio, premetto che prossimamente le facoltà verranno sostituite dai dipartimenti.

Master in scienze criminologiche (Marconi, facoltà di scienze della formazione, II livello):
www.unimarconi.it/scienze-formazione/scienze-criminologiche-%28ms...

Master in scienze forensi (Marconi, facoltà di giurisprudenza, II livello):
www.unimarconi.it/giurisprudenza/msf/294

Master in scienze dell'investigazione (Marconi, facoltà di giurisprudenza, I livello):
www.unimarconi.it/giurisprudenza/scienze-investigazione-%28ms...

Master in criminologia forense (LIUC, facoltà di giurisprudenza, II livello):
www.liuc.it/cmgenerale/default.asp?ssito=187&codice=1

Master in criminologia sociale (Pisa, facoltà di scienze e politiche sociali, I e II livello):
www.criminologia.master.unipi.it

Master in scienze criminologiche, investigative e politiche della sicurezza (Suor Orsola Benincasa, facoltà di scienze della formazione, I livello):
www.unisob.na.it/universita/dopolaurea/master/criminologia/i...

Master in criminologia critica, prevenzione e sicurezza sociale (Padova, facoltà di sociologia, II livello):
www.sociologiapadova.eu/?pagina=pagina_generica.php&id=23

Master in criminologia e diritto penale. Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana (Federico II, facoltà di lettere e giurisprudenza, II livello):
www.unina.it/studentididattica/postlaurea/master/dettagli.jsp?...

Master in psicologia giuridica e criminologia (Cagliari, facoltà di scienze della formazione e giurisprudenza, II livello):
people.unica.it/masterpg

Ce ne sono tantissimi altri... spero di aver fatto un po' di chiarezza in questo buio criminologico, alla prossima! [SM=g2481282]
Iuzzolino
00martedì 10 luglio 2012 19:08
Topic superlativo! [SM=g1944740]
Certo che sarà perchè sono suo concittadino ma leggere della vicenda della tizia che ha girato mezza Italia per trovarsi con una pipa di tabacco fa riflettere.
Proprio vero che bisogna puntare alle lauree più note e poi eventualmente specializzarsi con master.
Davide
00martedì 10 luglio 2012 20:12
Esattamente.
Bisognerebbe fare medicina (anche ramo psichiatrico), psicologia o giurisprudenza ed eventualmente un master criminologico non appena finita la magistrale.
Un'altra strada potrebbe essere concludere gli studi (ovviamente mi riferisco all'università) e "richiedere l'accettazione" alla SIC (Società Criminologica Italiana), fondata da Benigno Di Tullio:

www.criminologiaitaliana.it

In ogni caso mai e dico mai puntare a lauree ibride che non portano a nulla, anche perché in polizia e nei carabinieri si entra tramite concorsi.
UniMarconcino
00martedì 10 luglio 2012 21:53
Il topic è ben strutturato e fa correttamente il punto della situazione, però vogliamo dirla ancora meglio?
Negli ultimi anni CSI, Criminal Minds e compagnia cantante hanno rovinato la mente di tantissimi giovani e alcune università ci sono andate a nozze.
Vi siete dimenticati di citare anche l'Alma Mater di Bologna che ha attivato un corso magistrale a Forlì in scienze criminologiche per l'investigazione e la sicurezza.

www.spfo.unibo.it/Scienze+Politiche+Forli/Didattica/LaureeMagistrali/2011/PaginaCorso2011...

Però come avete già detto questi corsi di laurea con la criminologia come se la immaginano i ragazzi non c'azzeccano niente di niente, anche perchè le loro facoltà sono sempre quelle: sociologia per la Cattolica e scienze politiche per l'Alma Mater, solo L'Aquila si salva con scienze della formazione ma fa studiare materie che ti obbligano a proseguire nel percorso della finta criminologia.
C'è poi un grosso fraintendimento sulla criminalistica che non è la criminologia: si tratta di balistica, medicina legale, analisi ematica, calligrafica e del DNA, queste cose vengono fatte da scienziati e non da criminologi.
In conclusione penso che noi giuristi abbiamo solo una possibilità di far valere l'essere criminologi: aggiungerlo al titolo di avvocato per fare eventualmente gola ai potenziali clienti, punto.
Davide
00mercoledì 11 luglio 2012 13:40
Questo professore è entrato ancora di più nei dettagli.

Ci può descrivere brevemente la sua professione e le attività ad essa connesse? Quale è stato il suo percorso formativo e professionale?

Attualmente sono docente di criminologia presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Il mio percorso è partito dalla laurea in Giurisprudenza ed è proseguito con il Diploma di specializzazione in Criminologia clinica. Ho svolto attività peritale nell'ambito di perizie psichiatriche, esclusivamente in associazione con specialisti in psichiatria, e di perizie criminologiche richieste dalla magistratura di sorveglianza. Sono stato membro del Tribunale di sorveglianza di Milano tra il 1979 e il 1986 e poi di quello di Brescia fino al 1992. Per la mia generazione è stato possibile esercitare attività clinico-forense anche con il solo diploma di specializzazione in Criminologia clinica. Successivamente alla formazione dell'Ordine degli Psicologi (Legge 56/1989) e ad una invocata e necessaria sistematizzazione delle attività di natura psicologica, psicodiagnostica e psicoterapica, ciò non è più possibile e, per chi voglia intraprendere attività di tipo clinico anche nel settore giudiziario e più strettamente criminologico, occorre essere in possesso di un titolo di laurea in psicologia, a cui, eventualmente fare seguire corsi di perfezionamento o master in criminologia. Da rilevarsi che le scuole di specializzazione in Criminologia clinica sono in via di chiusura (al momento stanno esclusivamente esaurendo gli anni di corso ormai iniziati), in quanto non corrispondenti alle direttive UE.

Come possiamo definire la professione di criminologo?

La criminologia fa parte delle scienze dell'uomo e si occupa, in particolare, dell'uomo che commette reati, sia in prospettiva teorico-concettuale che applicativa. Nella sua dimensione applicativa, o clinica, la professionalità del criminologo si colloca nell'ambito di una visione della pena anche di natura rieducativa e riabilitativa: visione che nel nostro Paese è sancita dall'art. 27 della Costituzione, trovando poi la propria espressione normativa con la Legge 354 del 1975 (Ordinamento penitenziario - L. 26 luglio 1975, n. 354 e successive modifiche). Nell'Ordinamento penitenziario, e precisamente nell'art. 80, vengono indicate le figure di esperti di cui l'amministrazione penitenziaria può avvalersi a livello professionale ai fini delle attività di osservazione e trattamento nei riguardi dei soggetti che si trovino in regime di esecuzione di una condanna passata in giudicato: tra queste figure professionali è, appunto, nominato anche il criminologo clinico, anche se, in linea con quanto accennato poco fa, la tendenza è quella di una più estesa presenza di esperti psicologi, ovvero di esperti criminologi, ma già psicologi. Gli esperti ai sensi dell'art. 80 della Legge 354/1975 e succ. mod. possono anche fare parte del Tribunale di sorveglianza: questo organo giudiziario, che essenzialmente ha la competenza in materia di concessione delle misure alternative, e, quindi, in senso lato, dei trattamenti extramurali, è infatti composto da due membri togati (due giudici) e da due membri laici, e in questa sede il criminologo pare trovare un momento elettivo di applicazione della propria formazione e professionalità. Peraltro si rileva come tanto l'attività di trattamento in carcere quanto quella di membro esperto del Tribunale di sorveglianza non possano in alcun modo essere viste quali sbocchi professionali primari ed esclusivi, sia per il numero assai limitato di posti, sia per l'esiguità del pagamento orario, sia per un tetto di ore mensile limitato. Un'eventuale professionalità in ambito peritale, oltre ad essere limitata dalla necessità, che ribadiamo, di una laurea in psicologia e quindi dell'iscrizione all'Ordine degli Psicologi, è anch'essa da vedersi in una dimensione assai riduttiva in quanto la perizia criminologica nella fase del giudizio è espressamente vietata dall'art. 220 del Codice di Procedura Penale, rimanendo confinata solo nella fase esecutiva della condanna (ma anche in questo contesto la richiesta di tale genere di accertamenti da parte del Tribunale di sorveglianza ovvero del magistrato di sorveglianza è estremamente limitata). Per concludere, per quanto concerne l'insegnamento della criminologia, non può non farsi riferimento alle difficoltà e ai limiti quantitativi del reclutamento nei ruoli universitari, con ciò trovando ulteriore conferma la scarsità di aperture su cui optare in modo ragionevole ai fini di esercitare una professionalità criminologica.

Che differenza esiste tra criminologia e criminalistica?

La criminologia, come si diceva innanzi, è una scienza dell'uomo, di assai ampio respiro, che considera, per quanto attiene all'uomo che commette reati e ai fatti delittuosi, gli aspetti fenomenologici, tipologici, casistici, eziologici. In relazione alla persona che delinque si occupa anche delle caratteristiche psicologiche, psicopatologiche, così come dei fattori ambientali che si correlano all'agire delittuoso. Il campo d'indagine si estende alla percezione sociale nei riguardi della criminalità e della devianza, al quadro di consenso-dissenso nei confronti dei diversi apparati normativi (scritti o non scritti, istituzionali o non istituzionali), alla reazione sociale che il delitto suscita, all'analisi delle conseguenze provocate dal crimine sulla vittima del reato e agli interventi in suo favore, ma anche al ruolo eventualmente assunto dalla vittima stessa nella dinamica delittuosa. La criminalistica non va confusa con la criminologia, in quanto è costituita dal complesso delle tecnologie che vengono impiegate per le attività investigative. In essa confluiscono tecniche e nozioni afferenti alla medicina legale, alla dattiloscopia, alla balistica, alla grafometria, all'analisi di materiali biologici, dei gruppi sanguigni, del DNA, alle indagini tossicologiche, alla ricerca dei residui di polvere da sparo, e così via. Si tratta quindi di tecniche di polizia scientifica finalizzate alla individuazione delle prove e degli elementi utili alla valutazione giudiziaria di coloro che sono indagati per la commissione di reati. Da questo punto di vista, si può anche fare riferimento alle tecniche e alle applicazioni miranti a fornire elementi utili all'identificazione del reo sulla base delle caratteristiche psicologiche e personologiche dei presunti autori di taluni reati di particolare gravità e per i quali non si sia reperito un sufficiente impianto probatorio (cosiddetto criminal profiling). In questo caso ci si trova di fronte ad un uso di tecniche proprie della criminologia applicata in ambito investigativo, e quindi criminalistico, pur rimanendo sempre chiara la divisione fra criminologia e criminalistica.

Quali sono i pregi e i difetti del suo lavoro?

Della carenza di sbocchi professionali abbiamo già detto, per quanto attiene agli aspetti positivi, prescindendo dal discorso economico e guardando al sapere e alla conoscenza, questa disciplina offre grandi possibilità di crescita. E' una materia molto vasta, che si presta alla ricerca empirica e spazia sull'uomo in ambiti che vanno dalla psicologia alla biologia, dalla sociologia alla genetica, dalla riflessione sui fatti sociali ai disturbi mentali, dalla responsabilità morale alla libertà di agire, fino ad estendersi alla storia e alla filosofia: credo sia questo un aspetto dotato di forte attrattiva, e a ciò probabilmente si connette l'interesse da parte degli studenti. Non sfugge in tal senso quanto, attraverso lo studio dell'uomo che delinque, la criminologia diventi anche un'importante chiave di lettura riferita all'uomo tout court.

Quali esperienze formative consiglierebbe a chi voglia fare il suo lavoro? Secondo lei, quali prospettive ci sono attualmente dal punto di vista dell'occupazione nel suo settore?

Dal mio osservatorio noto molto interesse per la materia, che si manifesta anche attraverso una cospicua domanda di tesi; numerosi studenti inoltre chiedono anche informazioni relativamente alle possibilità lavorative. Intanto vediamo come si diventa criminologi: l'insegnamento della criminologia può essere attivato in diversi corsi di laurea, fra i quali ricordo Giurisprudenza, Scienze politiche, Sociologia, Medicina, Psicologia, osservando però che, nell'ambito del corso di laurea, la criminologia sarà solo un esame e al massimo la materia di tesi. Quindi - anche se tale rilievo sembra pleonastico, ma forse è utile ribadirlo - lo studente che si laurea, ad esempio, in Giurisprudenza sarà un laureato in Legge e non un criminologo, e ciò anche nel caso in cui abbia completato gli studi discutendo una tesi di laurea in criminologia. Diventa necessario pertanto seguire dei corsi di studio post-laurea (corsi di perfezionamento o master) in criminologia, ma anche, in considerazione di quanto detto prima sulla carenza di sbocchi professionali autonomi, acquisire una professionalità specifica (come quella dello psicologo, dello psichiatra, dell'avvocato o del magistrato) attraverso la quale potere utilizzare - anche se nell'ambito di professioni diverse, ma alle quali la criminologia può essere significativamente utile - il sapere criminologico in una dimensione lavorativa. Non è ancora peraltro chiaro quali possibilità reali di attività - autonoma in quanto criminologo - offriranno i titoli rilasciati da questi percorsi formativi anche se, per analogia con il criminologo clinico specializzato, si può ipotizzare un impiego in occupazioni simili. Per quanto concerne invece le attività investigative, e quindi la criminalistica, ripeto che questo è un settore di cui si occupa principalmente la polizia: in questo caso si potrebbe prendere in considerazione la carriera nelle diverse forze dell'ordine.

Secondo lei, a cosa è dovuto il grande interesse dei giovani per questa professione?

Oltre a quello che abbiamo già detto, è parte integrante dell'interesse di tutti verso la criminalità, interesse mosso in buona parte pure da dinamiche emotive e inconsce, atte a differenziare e a rassicurare ("io sono buono, l'altro è cattivo"). Molta parte hanno avuto, e continuano ad avere, anche i media, ed in particolare la modalità spettacolarizzata e fortemente emotigena, con la quale viene fornita l'informazione in tema di criminalità, ciò che, a torto o ragione, diventa momento essenziale nel mantenere viva e sempre "calda" l'attenzione nei suoi confronti.

Questa intervista è stata rilasciata nel periodo marzo-luglio 2004, pertanto le informazioni relative alle aziende e alle qualifiche professionali dell'interessato potrebbero aver subito modifiche.

www.unimi.it
Iuzzolino
00mercoledì 11 luglio 2012 18:32
Quindi riassumendo parte tutto dalla mancata prosecuzione delle scuole di specializzazione in criminologia clinica che non rispondevano alle direttive UE e che ora sono solo a esaurimento, rimangono lauree farlocche (L'Aquila, Forlì e Cattolica) e buoni master che però non ti qualificano come scienziato (esperto in balistica, ecc....) e che dovrebbero essere affiancati a lauree rindondanti come giurisprudenza o psicologia (da usare come piano A).
Tutto chiaro, grazie mille raga!
UniMarconcino
00mercoledì 11 luglio 2012 23:05
Corretto, però attenzione a parlare di master perchè come giustamente ha scritto Davide all'inizio devono essere università riconosciute dal MIUR a offrirli quindi pubbliche statali, pubbliche non statali e pubbliche non statali telematiche. Ci sono un sacco di false università per la rete e una di queste ultimamente si è unita a una straniera per dare valore ai suoi master (è un trucco che fanno in molti, perfettamente legale ma che ti lascia a secco nel curriculum), in un altro caso mi sono imbattuto in un master non riconosciuto a 600 euro e oggi cercando qua e là ho trovato il nuovo campione: 1.800 euro per un master in criminologia non riconosciuto con 600 euro di anticipo. Ragazzi, non cascateci come polli!
Ho notato che alcuni professionisti (psicologi e così via) organizzano falsi master, anche in questi casi non cascateci: il fatto che uno psichiatra o uno psicologo organizzi corsi non significa che siano riconosciuti dal MIUR, devono necessariamente partire da un'università e assicuratevi che questa università non sia falsa.
Davide
00giovedì 12 luglio 2012 15:26
A me fanno spanciare quei falsi master in cui scrivono sulla brochure: "Il corso prevede un tirocinio di tot ore, durante il quale si lavorerà su casi reali", a volte non riescono nemmeno a scriverlo in un italiano corretto... alcune persone inevitabilmente pensano di andare sulla scena del crimine e si gasano, invece è solo un tizio che parla sulla casistica in un'aula. [SM=g1944682]
Ora ditemi voi se vale la pena spendere soldi (e pure tanti) per cavolate simili. [SM=g1944808]
Ovviamente non sto solo sostenendo che un corso per essere serio deve avere veri tirocini, perlopiù dico che deve essere riconosciuto dal MIUR, come abbiamo detto e stradetto... altrimenti sul curriculum vale poco-niente.
Per esempio, per quanto riguarda la Marconi, nei suoi master organizza stage di 500 ore presso aziende/enti/istituti partner sotto la guida di tutor accademici e tutor aziendali, con project work finali.
Ma quindi voi siete interessati a un master criminologico? Se sì, quale?
UniMarconcino
00mercoledì 26 settembre 2012 21:59
Scusa Davide, ho letto solo ora la tua domanda.
Proprio ieri avevo visto un master di una non-università a 2.800 € + IVA del 21%, mi ci è voluto un pò per riprendermi, ma quale disgraziato va a comprare una simile spazzatura? [SM=g1944682]
Perchè si tratta di comprare, non certo di iscriversi e studiare.
Guardando i veri master che hai segnalato mi sembra che Padova non abbia molto da offrire (facoltà di sociologia con materie che non sono nè carne nè pesce), Pisa attrae di più (vittimologia, psicopatologia clinica e forense, psicologia della scena del crimine, testimonianza e perizia psichiatrica) ma poi guardi su Facebook e vedi che il master ha la "bellezza" di 43 fan.
La Federico II offre un master più moderno con l'inglese criminologico, lo studio dei reati economici e finanziari e le metodologie investigative bancarie ma non tutti hanno voglia di andare a Napoli a studiare criminologia.
A Cagliari perizie e consulenze (molto utili per gli avvocati) ma è biennale.
Secondo me i migliori due sono il master in scienze criminologiche della Marconi (2.900 €) e il master in criminologia forense della LIUC (5.000 €).
mammabass
00sabato 29 settembre 2012 17:29
cari.. visto che il 18 mi laureo stavo valutando una serie di opzioni per il futuro.. sarei sinceramente interessata a seguire il master in investigazione, ma è interessante anche quello in criminilogia, o ancora la Scuola di Specializzazione per le professioni legali.. voi cosa mi consigliereste?? se doveste scegliere su cosa cadrebbe la vostra scelta?? e perchè??? [SM=g2481264]
UniMarconcino
00martedì 2 ottobre 2012 14:48
Buongiorno Carla, innanzitutto complimenti per la laurea che se non sbaglio è la seconda.
Il master che hai nominato è di I livello cioè fattibile anche dai triennalisti, per me è assurdo che un laureato magistrale faccia un master di I livello, punta a quelli di II livello, i più importanti della Marconi sono l'MSC e il l'MSF.
Comunque se fossi in te andrei molto cauto sull'investigazione: ricordati che per diventare investigatori privati si deve ottenere la licenza dal Prefetto.

it.wikipedia.org/wiki/Investigatore#La_licenza_prefettizia

Quindi tutti i master e i corsi sull'investigazione con la criminologia c'entrano poco e non danno accesso alla professione.
Spesso gli investigatori sono mancati poliziotti giudiziari che per vari motivi non ce l'hanno fatta, tu sei giovane e ti consiglio di puntare in alto.
PhDStudent
00giovedì 2 gennaio 2014 05:14
Laurea in Criminologia negli Usa
Salve,

Io sono un'italiana che da 20 anni vive negli Stati Uniti. Mi sono laureata in Criminology and Criminal Justice e ho completato un Master of Science in Criminal Justice con concentrazione in Analisi del Comportamento Criminale. Il Master negli Usa, a differenza dell'Italia, e' una vera e propria laurea. Dura 2 anni e costa sui $25,000.
Negli Usa, il Master e' una laurea necessaria per ottenere un ruolo manageriale. Inoltre, per potere accedere al dottorato di ricerca (PhD), bisogna avere la laurea Master (Master's degree: MA - Master of Arts, o MS - Master of Science). La figura del criminologo negli Usa generalmente e' riservato a coloro che hanno il titolo accademico PhD, in quanto ricercatori e/o professori universitari. Con un titolo Master in Criminal Justice o Criminology, si accede a lavorare nelle carceri, o come probation or parole officer. Si puo' entrare nelle forze dell'ordine con una laurea (anzi, la laurea offre ad un poliziotto di fare carriera e diventare Chief of Police). Si puo' inoltre lavorare in tribunale nell'ambito della giustizia minorile oppure con vittime di crimini. Io ho lavorato in tribunale con vittime di violenza domestica.
Davide
00giovedì 2 gennaio 2014 21:15
Ciao Elda, benvenuta! Se ti interessano alcuni casi italiani (e non solo) puoi raggiungerci qui:

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/a/660444/DIRITTO-PENALE-E-CRIMINOLOGIA/carte...

Grazie per aver postato la tua esperienza, è stata una lettura molto interessante.
Ho aperto questo topic nel luglio del 2012, da allora mi sono fatto un'idea leggermente diversa di "criminologo", almeno quello italiano: in sintesi nessuno da noi potrebbe essere definito "criminogo" in senso statunitense, però raggiunte delle conoscenze e arrivati a fare per esempio i consulenti o i periti ci si può definire tali; alcuni master in scienze forensi portano a quella strada anche se non si capisce bene su quali criteri, prossimamente mi vorrei informare a riguardo anche a costo di andare a Roma e "perderci" giorni.
Ciò che hai scritto sul valore dei master americani è assolutamente vero, in Italia invece bisogna stare molto attenti e possibilmente, come abbiamo già detto, non puntare a lauree "ibride".

P.S. Naturalmente il nostro è un punto di vista "da giuristi", perché per esempio chi ha fatto psichiatria è avvantaggiato nel diventare criminologo, noi invece dovremmo specializzarci attraverso altre strade.

P.P.S. Nel frattempo abbiamo aperto un altro interessante topic in cui ci siamo chiesti... "Ma chi è veramente criminologo in Italia?":

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/10706246/Quanto-sono-veri-i-criminologi-che-vediamo-in-televisione-/discussi...
UniMarconcino
00venerdì 3 gennaio 2014 02:48
Re:
Davide, 1/2/2014 9:15 PM:

alcuni master in scienze forensi portano a quella strada anche se non si capisce bene su quali criteri



La Sapienza sostiene che un suo master apre praticamente le porte del Paradiso (da leggere gli ambiti lavorativi).

w3.uniroma1.it/masterinscienzeforensi

Da notare la "minaccia" nei confronti delle private.

Si invitano coloro che sono interessati ad una formazione in Criminologia e Scienze Forensi a diffidare da Master in “Scienze Forensi” o in “Criminologia” che non siano istituiti all’interno di Università Statali, che non garantiscano un monte ore minimo di 300 ore di lezione frontale e che siano privi di un Consiglio Didattico Scientifico.

Anche se sono d'accordo con loro su questo quando parlano di corsi pseudo-universitari.

I corsi pseudo-universitari e privati, relativi alla Criminologia e alle Scienze Forensi, aumentano di giorno in giorno sfruttando l’enorme domanda di formazione in questo ambito ed il successo mediatico degli argomenti inerenti.

La nostra università ha risposto con quello che io giudico un buonissimo master con 1.500 ore di formazione alla faccia delle loro 300. [SM=g1944682]

www.unimarconi.it/giurisprudenza/scienze-forensi-msf/342
filippo(72)
00domenica 12 gennaio 2014 15:19
master II° livello in Criminologia
ciao ragazzi sono iscritto al master in Criminologia presso la Marconi
Sarei curioso di confrontarmi con qualcuno che sta facendo lo stesso master.
Davide
00domenica 12 gennaio 2014 17:12
Ciao Filippo, ti ho già dato il benvenuto nella cartella PRESENTAZIONI, comunque benvenuto ancora!
Mi dispiace: per adesso, come puoi vedere, non ci sono corsisti di quel master iscritti al forum eccetto te... di conseguenza, mi dispiace dirtelo, verrai subbissato di domande. [SM=g1944682]

- Il master da te citato e frequentato è del dipartimento di scienze della formazione, fanno "problemi" per chi viene da giurisprudenza?
- Com'è?
- Sono previste esercitazioni e seminari?
- Cosa fate precisamente quando arrivate alla fase-stage?

Importante: non occorre mettere il titolo a ogni post.
filippo(72)
00lunedì 13 gennaio 2014 20:36
Ok tranquillo Davide sono a disposizione allora ;
non mi hanno fanno nessun problema anche se venivo da giurisprudenza perché i master sia di primo che di secondo livello sono aperti a qualsiasi facoltà salvo quelli dedicati per ingegneria o altre materie scientifiche .
All'interno della piattaforma virtuale ,nell'ambito della materia ne sono previste circa 17 ! sono previsti dei quiz a risposta multipla una parte itinere e una parte a fine percorso della materia ,si possono rifare casomai uno sbaglia chiaramente, resta traccia ma non fanno problemi,poi è previsto uno stage a circa 8 mesi dell’inizio del master, mi hanno già preannunciato che vista la mia professione (ispettore di polizia penitenziaria con 24 anni di servizio e una moltitudine di sedi girate) non dovrò fare nessun stage questo lo dice la segreteria…(???) poi a fine di tutto il percorso mi dovrò recare a Roma per discutere l’elaborato finale con tanto di commissione e domande su tutto il master ….
maripos@!
00lunedì 13 gennaio 2014 20:51
Una curiosità: ma visto che sei dipendente dell'amministrazione penitenziaria e sei ispettore, potrai poi effettuare consulenze per l'osservazione scientifica della personalità, che dovrebbero essere consulenze esterne?
Io sono dipendente dell'amministrazione giudiziaria e mi occupo anche di detenuti ma non ho mai sentito che la Casa Circondariale o l'UEPE abbiano dato incarichi a esperti criminologi esterni.
filippo(72)
00lunedì 13 gennaio 2014 21:17
vi è un vuoto normativo di fatto non esiste incompatibilità di genere, chiaramente è opportuno effettuare le consulenze dove non si fa servizio poi ho visto i requisiti sul nostro intranet e non c'è niente che lo vieta, salvo l'apertura della partita iva che è possibile con il benestare dell'amministrazione di appartenenza credo quindi che non ci dovrebbero essere problemi poi come si dice da me "non ti bagnare prima che piove"quindi farei le consulenze esterne....
cmq danno incarichi a criminologi esterni anche a psichiatri esterni infatti si può fare domanda senza limiti di tempo presso i provveditorati regionali ne conosco parecchi.


Ho riunito tre post consecutivi
UniMarconcino
00giovedì 16 gennaio 2014 00:21
Scusate ma siete davvero sicuri di quello che dite? Non penso che un master possa dare la possibilità di fare consulenze psichiatriche.
Le uniche consulenze che noi giuristi potremmo fare al massimo sarebbero di stampo giuridico o investigativo.
maripos@!
00giovedì 16 gennaio 2014 08:17
Infatti, in realtà le uniche che io ho visto fare in ambito giudiziario (processi) sono quelle date a psichiatri specialisti.
Ma il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha una specie di ufficio interno (che però non so descrivere perchè conosco poco quell'amministrazione) che si occupa di "osservare scientificamente la personalità dei detenuti" ai fini di non so che cosa (sconti di pene, permessi ecc), Probabilmente a tali fini non è determinante una conoscenza medico-psichiatrica ma l'osservazione si basa su altri parametri.
Davide
00giovedì 16 gennaio 2014 11:39
A me piacerebbe fare un colloquio con la professoressa Magro per capire gli sbocchi del master in scienze forensi della Marconi che mi sembra molto ben fatto e completo.
Il problema è sempre quello che dite voi: abbiamo iniziato studi giuridici, non possiamo fare gli psichiatri, ma secondo me neanche esperti in balistica, ovviamente ematologi e scienziati di vario tipo, sembra scontato ma c'è chi va in giro in internet a scrivere che si può.
Siamo giuristi, punto e basta.
Ha ragione UniMarconcino a far notare che gli sbocchi del master della Sapienza sembrano esagerati: quale p.m. o il giudice ti va a pescare con un "solo" master?
Secondo me l'unica speranza è poter partecipare al fascicolo della difesa in sede penale e/o farsi prendere da qualche studio legale come consulente (artt. 230 e 121 c.p.p.), in pratica diventare semidei del diritto penale sostanziale e procedurale, anche se a quel punto non penso che gli avvocati ti prenderebbero maggiormente in considerazione di loro stessi.
Nei prossimi mesi avrò bisogno di schiarirmi un po' le idee.
maripos@!
00giovedì 16 gennaio 2014 17:45
Re:
Davide, 16/01/2014 11:39:


Ha ragione UniMarconcino a far notare che gli sbocchi del master della Sapienza sembrano esagerati: quale p.m. o il giudice ti va a pescare con un "solo" master?
Secondo me l'unica speranza è poter partecipare al fascicolo della difesa in sede penale e/o farsi prendere da qualche studio legale come consulente (artt. 230 e 121 c.p.p.), in pratica diventare semidei del diritto penale sostanziale e procedurale, anche se a quel punto non penso che gli avvocati ti prenderebbero maggiormente in considerazione di loro stessi.



Mai visto finora un incarico peritale affidato a un criminologo dotato di questi titoli di studio. Anche perchè a dire la verità in ambito giudiziario servono quasi esclusivamente perizie psichiatriche sulle persone e i giudici si fidano solo di medici specialisti in psichiatria forense (branca che esiste ed è molto accreditata e ricercata).
Le perizie criminologiche io non le ho mai viste e pare più roba da caso-limite che capita una volta ogni morte di papa (tipo Cogne, Meredith e compagnia bella).
Quanto alle indagini difensive: è una roba che esiste solo sul codice ma che nella pratica non viene effettuata proprio per svariati motivi.
Primo perchè le indagini difensive sono prese scarsamente in considerazione in ambito processuale appunto perchè troppo partigiane e non sempre attendibili.
Secondo perchè fare un'indagine difensiva costa e costa parecchio e l'80 degli indagati/imputati in ambito penale sono dei morti di fame ed è già tanto se pagano le parcelle degli avvocati [SM=g1944682]
ratz82
00giovedì 16 gennaio 2014 19:05
Re: Re:
maripos@!, 16/01/2014 17:45:



Secondo perchè fare un'indagine difensiva costa e costa parecchio e l'80 degli indagati/imputati in ambito penale sono dei morti di fame ed è già tanto se pagano le parcelle degli avvocati [SM=g1944682]



Mariposa mi hai fatto ridere..
E' purtroppo vero tutto ciò, e lo confermo data la mia esperienza come segretaria in uno studio legale di 3 avvocati penalisti.
Leggendo i vostri post mi vengono 1000 dubbi su come potermi muovere per un (non) futuro! [SM=j3058097]

Io ho scelto la triennale in Scienze giuridiche - indirizzo in scienze dell'Investigazione, non tanto per gli sbocchi lavorativi (nulli) post laurea, ma quanto per un percorso di studi più allettante ed interessante rispetto alla noiosissima triennale tradizionale. Ad ogni modo la mia intenzione sarebbe comunque stata quella di proseguire con la magistrale in giurisprudenza. Poi ci può stare tutto un bel MSF... [SM=g1944808]
ratz82
00giovedì 16 gennaio 2014 19:30
Ragazzi, leggete qui:

www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_6.wp

Tra i requisiti richiesti nei concorsi per la selezione e assunzione di Criminologi nelle varie regioni si legge:

"Per i candidati criminologi:
1. Laurea (magistrale o vecchio ordinamento) e diploma di specializzazione in criminologia o scienze psichiatriche forensi conseguito presso le Scuole di specializzazione individuate con D.P.C.M., di concerto con il M.I.U.R., o master di II livello in criminologia, conseguito presso Università.
2. Possesso di partita I.V.A. o dichiarazione di apertura della stessa una volta chiamati dall’amministrazione a prestare la propria opera professionale.
3. Dichiarazione di non aver riportato condanne penali o applicazioni di pena ai sensi dell’articolo 444 del Codice di Procedura Penale e di non avere in corso procedimenti penali né procedimenti amministrativi per l’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione, né che risultino a proprio carico precedenti penali iscrivibili nel casellario giudiziale ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313. In caso contrario, si indichino le condanne e i procedimenti a carico ed ogni eventuale precedente penale, precisando la data del provvedimento e l’Autorità Giudiziaria che lo ha emanato ovvero quella presso la quale penda un eventuale procedimento penale.
4. Età superiore ad anni 25 ed inferiore ad anni 70.
5. Curriculum vitae."

Dunque il Ministero della Giustizia fà una specifica distinzione tra Psicologi e Criminologi. [SM=g2481070]

[Giuristi Marconiani: "Ho reso il link cliccabile, basta copiaincollarlo così com'è".]
maripos@!
00giovedì 16 gennaio 2014 21:00
E questi sono appunto gli esperti criminologi di cui parla Filippo che vengono utilizzati solo ed esclusivamente in ambito carcerario per l'osservazione scientifica della personalità dei detenuti.
Non so quanto siano utilizzati effettivamente. Lo può saper solo uno che lavora all'interno dell'Amministrazione Penitenziaria.

PS: Non per scoraggiarti, ma da Scienze Servizi Giuridici - indirizzo investigazioni - a Magistrale ti toccherà comunque integrare millemila esami non dati.
Dovrai sciropparti tutte le materie non date in quell'indirizzo e quindi non so se possa convenire continuare se invece di 11/12 materie ti tocca di darne 20 per compensare le basi mancanti.
Davide
00giovedì 16 gennaio 2014 22:15
Una volta su questo forum ho provato a far notare la stessa cosa a un'iscritta che praticamente ha sbroccato, ehm. [SM=g1944714]
Vi risparmio i soliti discorsi su classe 31, 22/S, L-14, LMG-01, ecc...
Comunque in generale capisco la scelta di Rita visto che io stesso ho scelto l'indirizzo "sicurezza e ordine pubblico" della vecchia scienze giuridiche proprio per studiare criminologia e più penale possibile.
Ringrazio Maripos@ per le sue spiegazioni sempre puntuali e precise, ad ogni modo prossimamente mi informerò meglio anche per dare la possibilità a chi ci legge di farsi un'idea chiara e possibilmente definitiva.
ratz82
00giovedì 16 gennaio 2014 23:17
Re:
maripos@!, 16/01/2014 21:00:



PS: Non per scoraggiarti, ma da Scienze Servizi Giuridici - indirizzo investigazioni - a Magistrale ti toccherà comunque integrare millemila esami non dati.
Dovrai sciropparti tutte le materie non date in quell'indirizzo e quindi non so se possa convenire continuare se invece di 11/12 materie ti tocca di darne 20 per compensare le basi mancanti.




Già, ne ero già al corrente prima di fare il passaggio. Anche perchè avevo letto qui sul forum l'esperienza di Davide che lo sconsigliava vivamente, ma essendo appassionata di diritto penale vale la pena farlo, a costo di rimetterci un annetto. Tanto oramai, vista l'età, sono fuori per i concorsi pubblici nelle forze dell'ordine. [SM=g2481128] [SM=g1944836]
UniMarconcino
00giovedì 16 gennaio 2014 23:25
C'è un'alternativa, la magistrale in Cattolica.

www.transcrime.unitn.it/tc/15.php

Poli-Si (LM-63) forma professionisti della sicurezza pubblica e privata. È l'unica laurea ad indirizzo criminologico che in Italia abilita ai concorsi per Commissario di polizia.

Dopo la laurea vai a Milano, fai un colloquio e vedi se ti prendono, anche se forse come età sei fuori tempo massimo.
ratz82
00giovedì 16 gennaio 2014 23:56
Sono fuori tempo. Per accedere al concorso per Commissari l'età massima è 32 anni, ma sono previste delle eccezioni:

"Ai sensi del decreto ministeriale 6 aprile 1999, n. 115, non è soggetta a limiti di età la partecipazione al concorso degli appartenenti ai ruoli degli agenti ed assistenti e dei sovrintendenti, con almeno tre anni di anzianità alla data del bando, nonché degli appartenenti al ruolo degli ispettori in possesso dei prescritti requisiti. Per gli appartenenti ai ruoli dell'Amministrazione Civile dell'Interno, fermi restando gli altri requisiti, il limite d'età è elevato a quaranta anni"

www.poliziadistato.it/articolo/1128/
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