Attenti a cosa scrivete su Facebook: da oggi si rischia il carcere

La Cassazione, con una sentenza storica, ha stabilito che per le offese sui social la competenza è del tribunale, dove il reato di diffamazione è punito con la reclusione fino a tre anni“

La Cassazione ha deciso: chi offende sui social network rischia di finire in carcere. All’origine della sentenza, la separazione di una coppia culminata in una serie di insulti postati sul social network dall’ex marito nei confronti dell’ex moglie. Ne è nato un processo per diffamazione - spiega il Corriere della Sera - "con rimpallo tra giudice di pace e tribunale". Da decidere se la competenza è del primo, quindi rischio multa, o del secondo, con il carcere come pena massima.

Il giudice di pace di Roma dichiarò la sua incompetenza ritenendo la diffamazione su Facebook "aggravata dal mezzo della pubblicità e quindi di competenza del tribunale". Ma qui il collegio ha accolto le argomentazioni dell’avvocato dell’ex marito, Gianluca Arrighi, stabilendo che "Fb non può essere paragonato a un blog o a un quotidiano online, visionabile da chiunque sulla rete, e che pertanto la competenza è del giudice di pace". Da qui la necessaria sentenza della Corte Suprema.

Ebbene, la decisione in Cassazione è storica.

La diffamazione su Facebook deve essere considerata aggravata dal mezzo della pubblicità e pertanto la pena da applicare può essere il carcere.

www.today.it

Allora buona parte dell'utenza FB potrebbe rischiarlo?

Sono sempre stato contrario all'uso di Facebook e dei social in generale, questa sentenza non fa altro che confermare che se ti iscrivi a Facebook e ti metti a scrivere quotidianamente rischi una denuncia anche solo per un diverbio che giudichi di poco conto.
Lunga vita ai forum e all'anonimato.

Io invece sono dell'opinione che i social con uso adeguato alle norme civili e morali non faccia male. Come uno al bar od in piazza non si può permettere di diffamare, non lo deve fare nemmeno su facebook.
Ogni persona deve essere consapevole di quello che scrive e, nel caso, assumersi le proprie responsabilità.
In passato ho frequentato forum nei quali con la scusa dell'anonimato alcuni utenti si sentivano in dovere di insultare o accusare altri utenti. Ho poi smesso di frequentarli

Tante cose che hai scritto sono vere e sono abbastanza d'accordo con te, però quasi tutti i forum sono moderati da amministratori e moderatori, ad esempio ricordo che molti flame di provocatori o gente rissaiola su questo forum sono stati sedati subito, mentre se fosse per Facebook rimarrebbero on line gruppi che incitano alla violenza e pieni di insulti (con nomi e cognomi) per mesi e a volte anche per sempre.
Riassumendo concordo su tutto tranne il generalizzare sui forum: se sei stato sfortunato a imbatterti in persone limitate di zucca è colpa degli amministratori.

Generalmente gli admin sono poco affezionati ai forum che hanno fondato, è stato stimato che quel genere di comunità online resiste fino a 3 anni.
In passato ho fondato vari forum fra cui uno che sta resistendo dal 2002 e questo, nato nel 2009... diciamo che sono due eccezioni che confermano la regola.
L'esperienza di Lupus è abbastanza comune: c'è stato un periodo in cui i troll e i fake erano tantissimi.
Facebook lo descriverei più come un, passatemi il termine, casino: è un guestbook spacciato come tecnologia innovativa in cui imperano voyeurismo e l'ignoranza più totale.

Lupusalfa, condivido il tuo messaggio soprattutto quando dici che i social network non sono un male se usati bene, però mi permetto di aggiungere che la libertà in rete e l'anonimato dovrebbero essere sacrosanti.
Altrimenti schediamo tutti e appena qualcuno dice qualcosa che non va bene banniamolo dal web.

Vado un po' fuori tema, ma mi verrebbe voglia di denunciare per diffamazione qualche giornalista e qualche accademico che in passato per "30 denari" si è venduto e ha ingiustamente criticato le telematiche facendo di tutta l'erba un fascio.
Oggi le cose sono un po' cambiate e i giornalisti sono molto più cauti a scrivere, in quanto gli Atenei telematici seri (come la Marconi) hanno dimostrato in modo evidente la loro qualità, mentre quelli meno seri hanno imparato a contrattaccare subito con denunce per diffamazione.
In ogni caso non sopporto che si spari nel mucchio senza rispetto alcuno, pertanto sono contento quando questi scrittori da quattro soldi vengono chiamati a rispondere pesantemente di quello che scrivono.
La libertà di parola è importante anche per me, ma l'uso illecito e diffamatorio di questa libertà deve essere un reato!
Dany

Riguardo ciò che ha postato Dany, penso di aver scritto a sufficienza qui:

unimarconi.freeforumzone.com/d/11000047/Attentati-a-Parigi-gennaio-e-novembre-2015-/discussione.aspx?idm1=127898...

Ad ogni modo il topic si riferisce alla classica bega fra ex coniugi con strascichi su internet, la Marconi già "c'azzecca" poco con le "telematiche", figuriamoci con quelle che più hanno problemi con il MIUR.

Io aggiungerei questo articolo in cui un magistrato sconsiglia di mettere le foto dei figi su facebook e spiega anche quali sono i rischi a cui si va incontro facendolo.

www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2015/04/07/news/non_pubblicate_su_facebook_le_foto_dei_vostri_figli_un_pubblico_ministero_svela_i_rischi-11...

Su quell'argomento c'è un vecchio topic del 2014:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10943170/-giusto-mettere-in-rete-le-foto-dei-figli-/discussi...

Comunque grazie per avermelo ricordato, ora lo "uppo" con notizie più recenti.

Ok, fa pure.