100 anni di tennis italiano

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Davide
00sabato 26 febbraio 2011 19:08
Un libro con foto storiche

Un film bianco (e rosso e verde) lungo cento anni: e’ la storia del tennis italiano, raccontata in circa 300 pagine illustrate da centinaia di fotografie che faranno la gioia di ogni appassionato, da Paolo Andrea Caldarera, uscito dalla ‘nidiata’ di Tennis Club, la rivista ideata e diretta negli Settanta da Rino Tommasi, e oggi all’ufficio stampa del Coni.

In un volume rigorosamente rettangolare e dalla copertina rosso mattone, che riproduce idealmente un campo da tennis (Acco editore), Caldarera ripercorre i passi e i match, i set e i net, di uno sport e di una passione che in Italia ha radici antiche – il Trattato del Gioco della Pala di Messer Antonio Scaino da Salo’ e’ del 1555 – ma il suo autentico atto di fondazione nel 1910, quando due dirigenti fiorentini, Giovanni Cosimo Cini e Piero Antinori, diedero vita alla Federazione Italiana Tennis.

Da allora, e grazie alla spinta propulsiva di due club storici italiani, il Tennis Club Milano Alberto Bonacossa e il Tennis Club Parioli di Roma, le racchette italiane provarono ad andare alla conquista di uno sport dominato da subito da americani, australiani, inglesi e francesi. Dal primo italiano ad entrare nei primi dieci giocatori del mondo, il colto e stizzoso barone Hubert de Morpurgo, alla tenace e volitiva Francesca Schiavone, passando, ovviamente, per Gardini, Sirola, Pietrangeli, Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli (gli ultimi quattro artefici della vittoria di Coppa Davis nel Cile di Pinochet), Calderara racconta l’avventura tricolore del tennis dedicando speciali focus ai grandi campioni, alla Coppa Davis, agli Internazionali d’Italia, alle campionesse, ai circoli e concludendo il libro con uno scrematissimo Who’s who del tennis italiano.

Ma il colpo vincente del libro sono forse le foto: nella galleria dei protagonisti di questo sport, non solo italiani, compare perfino un acrobatico Charlie Chaplin letteralmente attaccato alle spalle dell’elegante Bill Tilden, il campione americano degli anni venti che ispiro’ al grande Ezra Pound un celebre aforisma sulla tecnica poetica e sull’uso del verso libero: ‘’un poeta non deve pensare alla forma del verso che sta creando piu’ di quanto il tennista Bill Tilden pensi alla posizione di ogni singola parte del suo corpo mentre esegue un colpo’’.

Alcune foto

www.ansa.it
alevalery
00lunedì 28 febbraio 2011 18:18
Il tennis mi piace giocarlo ma non guardarlo [SM=g1944845]
Davide
00lunedì 28 febbraio 2011 19:02
[SM=g1944682]
alevalery
00lunedì 7 marzo 2011 23:19
Che ti ridi?
Davide
00mercoledì 9 marzo 2011 23:06
Rido pensando a come giochi. [SM=g1944731]
alevalery
00sabato 12 marzo 2011 20:59
Sono bravissima, ho solo delle difficoltà con le racchette che mi lasciano le mani arancio fosforescenti! [SM=g1944682]
Davide
00sabato 12 marzo 2011 21:17
Agevolo la foto? [SM=g2527711]
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