Nuova tegola per il dipartimento di giurisprudenza dell'università di Torino. Dopo questo scandalo...
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... ecco arrivare una nuova polemica...
Lo studente non potrà seguire i corsi né sostenere gli esami. Aveva scritto al docente per denunciare la pratica dei "bigliettini" per copiare
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Sospeso dall'università per aver minacciato e insultato un suo professore via email. “Nel tuo esame copiano tutti, la prossima volta mi porto anche io bigliettini. Se continui a bocciarmi ti spacco il c...” avrebbe scritto il giovane al suo docente. Una scelta scellerata, non solo per i suoi destini accademici su quella materia, ma anche perché, proprio come un liceale che non rispetta le regole, l'universitario torinese, iscritto ai corsi online di Giurisprudenza, è stato sospeso per tre mesi da qualsiasi attività.
La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal Senato Accademico dell'Università di Torino che ha ratificato la richiesta della commissione disciplinare di applicare “la sanzione dell’interdizione temporanea da tutti i corsi per un periodo di mesi tre”. Il ragazzo, che segue i corsi di didattica dal computer di casa e si presenta in facoltà solo per sostenere gli esami, non potrà più collegarsi alle registrazioni o alle dirette video messe a disposizione nell'area riservata del sito di Giurisprudenza, né sostenere gli esami. Sarà insomma "sloggato", come gli altrettanto giovani lavoratori di Foodora.
L'ultima riunione del Senato Accademico ha quindi dovuto affrontare una discussione simile a quella di tanti consigli d'istituto delle scuole italiane, e il giovane è stato anche difeso dai suoi colleghi rappresentati degli studenti: “Non si tratta di difendere l'operato dello studente, il quale ha chiaramente ecceduto nei toni – dice uno dei senatori accademici di Studenti Indipendenti – Tuttavia crediamo che non sia compito dell'Università giudicare e punire uno studente quanto piuttosto fornire agli individui gli strumenti per comprendere ed agire sull'esistente. In questo provvedimento in particolare non troviamo poi alcun carattere rieducativo quanto una punizione che ha dell'esemplare. Per tutte queste ragioni ci siamo detti contrari”. Il rettore, Gianmaria Ajani, difende la scelta: “Si tratta di comportamenti inaccettabili che non possono essere tollerati. L'università ha anche una funzione educativa e per questo abbiamo ratificato in Senato una proposta che arrivava dalla commissione disciplinare che è l'organo che si occupa di questi temi”.
Jacopo Ricca
www.repubblica.it
Ad ogni modo, al di là della
bagarre, si evince che la statale di Torino sta puntando tantissimo su giurisprudenza "online", cosa ne pensate?