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Battisti, Lula all'attacco: "Italia arrabbiata? Colpa delle sberle alle elezioni"

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2011 14:18
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17/06/2011 18:43

Dopo il danno, arriva anche la beffa per il governo italiano. A pochi giorni dalle decisione della Corte Suprema brasiliana, che ha confermato il no all'estradizione di Cesare Battisti così come deciso dall'ex presidente Lula, quest'ultimo ha pensato bene di infierire con un altro schiaffo all'esecutivo italiano. Intervistato dal quotidiano Folha de S. Paulo, Lula ha imputato l'atteggiamento del governo alle sconfitte avute nelle elezioni e nel referendum. «Frattini parla da italiano. Io ho agito da brasiliano - avrebbe detto Lula - La destra italiana ha preso tante sberle (nelle elezioni, ndr) che è obbligata a fare queste cose. Non vale nemmeno la pena di fare commenti». La risposta di Lula è arrivata ad una giornalista del quotidiano paulista che gli aveva chiesto un commento sulle parole del ministro degli Esteri italiano che aveva definito un «errore gravissimo» la decisione di Lula di non concedere l'estradizione di Battisti.

CHIESTO L'AVVIO DELLA COMMISSIONE
Su istruzioni del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, l'Ambasciata d'Italia a Brasilia ha formalmente chiesto alle Autorità brasiliane l'attivazione della Commissione Permanente di Conciliazione, prevista dalla Convenzione tra Italia e Brasile del 1954, manifestando al contempo l'intenzione di deferire a tale Commissione la controversia sulla mancata estradizione di Cesare Battisti. Come preannunciato all'indomani della nota pronuncia del Supremo Tribunale Federale del Brasile, l'Italia - si osserva alla Farnesina - resta determinata ad esperire tutte le iniziative necessarie per perseguire la revisione della decisione con la quale è stato convalidato il diniego dell'estradizione di Cesare Battisti.

E' POLITI L'ITALIANO IN COMMISSIONE
Il Governo italiano ha individuato nella persona del giurista internazionalista Mauro Politi il proprio membro della Commissione Permanente di Conciliazione, prevista dalla Convenzione tra Italia e Brasile del 1954, e di cui l'Italia ha formalmente chiesto l'attivazione. Mauro Politi è un giurista di fama internazionale. Nato nel 1944 a Fabrica di Roma, professore di diritto internazionale all'Università di Trento, Politi è stato consigliere giuridico della rappresentanza permanente d'Italia al'Onu dal 1992 al 2000. Nel 2001 è stato eletto giudice 'ad litem' del Tribunale internazionale penale per la ex Jugoslavia (Tpi), mentre dal 2003 al 2009 è stato tra i 18 giudici della Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi). Nel corso della sua attività a New York ha dato un importante contributo al processo negoziale per l'istituzione della stessa Cpi.

CASTELLI: "DECISIONE POLITICA"
«La risposta dell'ex presidente Lula al ministro Frattini sulla questione Battisti dimostra in maniera inequivocabile che la decisione è stata ispirata da motivazione squisitamente politica e non giuridica». Lo afferma Roberto Castelli (Lega). «A tal proposito approfitto per ringraziare i numerosi cittadini brasiliani, che evidentemente non la pensano come Lula, per gli attestati di solidarietà che mi sono pervenuti, dopo la mia decisione di non firmare l'accordo aereo Ue-Brasile ieri in Lussemburgo». conclude Castelli.

www.leggo.it
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15/10/2011 14:18

La Procura brasiliana chiede l'estradizione di Battisti: il suo visto è illegale

Il procuratore Helio Heringer ha presentato un'azione civile pubblica


La Procura brasiliana ha sostenuto che il visto a Cesare Battisti è illegale e viola "espressamente" lo "Statuto dello straniero". Cioè la legge che regolamenta diritti e doveri degli stranieri nel Paese. Secondo le leggi brasiliane, infatti, per la Procura, è vietato concedere asilo agli stranieri condannati o sotto processo in un altro Paese per quei reati che prevedono l'estradizione secondo le leggi brasiliane. Il procuratore Helio Heringer ha presentato un'azione civile pubblica all'organo del Ministero della Giustizia brasiliano che nel mese di agosto aveva concesso il visto permanente a Cesare Battisti, chiedendo la sua immediata espulsione in Paesi come il Messico o la Francia, dalla quale proveniva, oppure verso un altro Paese che accetti di riceverlo.
Marco Aurelio Mello, giudice del Supremo Tribunale Federale (Stf) di Brasilia, ha commentato: "Non credo che Cesare Battisti possa essere sottoposto ad una nuova via crucis. E' in Brasile per una decisione sovrana".

s.b.

www.4minuti.it
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