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Scommesse, retata nel calcio: 16 arresti

Ultimo Aggiornamento: 19/06/2011 11:54
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07/06/2011 20:46

SCOMMESSE, PIRANI CHOC: "TRUCCATE TRENTA PARTITE".

PM: COINVOLTE SOCIETÀ DI 'A'


Dopo gli elementi venuti fuori negli ultimi due giorni, potrebbe essere aperto un nuovo fascicolo sull'incontro di calcio Napoli-Parma, risalente all'aprile 2010. In particolare, l'attenzione dei pm della Procura di Napoli si è concentrata sulle foto, pubblicate dall'Ansa, di Antonio Lo Russo, nipote di un boss pentito della camorra ed esponente dell'omonimo clan del quartiere Milano, a bordo campo allo stadio San Paolo.
E' verosimile che la Procura disponga accertamenti sull'immagine, scattata dal fotografo Ciro Fusco: la delega ai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Il precedente fascicolo, aperto dal pm Luigi Alberto Cannavale sulla base delle dichiarazioni del boss pentito Salvatore Lo Russo, zio di Antonio, era stato invece inviato nel luglio dello scorso anno alla Procura della Federcalcio, perchè non erano emersi elementi sufficienti a sostenere accuse penali.

PIRANI: "30 PARTITE TRUCCATE"
Marco Pirani, il dentista arrestato nell'ambito dell'inchiesta cremonese sulle partite truccate, nell'interrogatorio davanti al procuratore di Cremona ha parlato di «una trentina di partite truccate». Diciotto di queste erano già note nell'inchiesta, le altre no. Tra le novità una vecchia partita di serie A e due di B. Lo si è appreso a conclusione del suo interrogatorio. Pirani, nell'interrogatorio, avrebbe spiegato che gli episodi di manipolazione delle partite gli erano riferiti sostanzialmente da Massimo Erodiani, un altro dei principali arrestati nell'ambito dell'inchiesta, e di essersi sentito talvolta «isolato» dal gruppo dei «bolognesi» e degli «zingari» in presenza di forti scommesse. La vecchia partita di serie A della quale ha riferito non farebbe parte del gruppo di partite attualmente oggetto dell'inchiesta cremonese.

MONOPOLI DI STATO: "37 GARE SOSPETTE"
I Monopoli di Stato hanno inviato alla Procura di Cremona il dossier con le 37 partite con scommesse anomale già segnalate, nel corso della stagione calcistica 2010-2011, alla Procura Federale della Federcalcio. Nel fascicolo, secondo quanto riferisce Agipronews, ci sono cinque partite di serie A, dodici di serie B e venti di Lega Pro.

PM: "INCONTRI TRUCCATI IN SERIE A"
Il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sulle partite truccate, ha «la sensazione che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati». «È una sensazione - ha precisato il magistrato - e una sensazione senza riscontri non è una prova». «La sensazione è, però - ha proseguito - che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società»

FIGC: ATTI DA NOI ENTRO IL FINE SETTIMANA
«Mandateci gli atti per consentirci di accelerare sul versante sportivo dell'inchiesta». È questo il senso di una telefonata che il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha fatto di nuovo (dopo quella susseguente allo scoppio dello scandalo) poco fa al pubblico ministero di Cremona, Roberto Di Martino. La risposta del magistrato è stata collaborativa: ha infatti preannunciato l'arrivo delle prime carte entro fine settimana. È escluso quindi, si fa presente in ambienti federali, l'arrivo di parte della documentazione per oggi, come invece era dato per quasi certo.

MILAN-BARI NELLE TELEFONATE
Ci sarebbe anche Milan-Bari nel mirino dei pm che stanno indagando sullo scandalo del calcioscommesse. La gara, che terminò 1-1 con gol di Rudolf e Cassano, sarebbe infatti citata in un'intercettazione dell'ex capitano barese, Antonio Bellavista, che al telefono si giustificava con alcuni scommettitori sui motivi del pari tra rossoneri e pugliesi: la presunta 'combine' prevedeva infatti che la partita finisse con un "over", e Bellavista si sarebbe giustificato al telefono dicendo che i giocatori del Bari avevano "avuto paura di essere scoperti dalla società" e si erano quindi tirati indietro. Per gli inquirenti, che non comprendono la partita tra quelle indagate, le dichiarazioni nelle intercettazioni di Bellavista sarebbero però millanterie, ma chiederanno conto allo stesso ex capitano del Bari, arrestato venerdì, delle sue parole, nell'interrogatorio in programma oggi.

GIOCHI REGOLARI SU TRE PARTITE INDICATE DA PIRANI
Nessuna anomalia nei flussi di gioco giunti ai concessionari autorizzati dai Monopoli di Stato per le tre partite di Serie A indicate dall'odontoiatra Pirani negli interrogatori alla Procura di Cremona. L'analisi di Agipronews delle giocate raccolte nelle agenzie e nei siti legali conferma che il gioco fu regolare e senza scossoni. Genoa-Lecce: la partita finì 4-2 ma i flussi delle giocate -confermano i bookmaker italiani- furono regolari. In una situazione in cui il Lecce era a rischio retrocessione e il Genoa senza particolari motivazioni di classifica, il 51 per cento delle puntate si concentrò sul «2» (pagato 4,20), il 41 sulla vittoria della squadra di casa (2,10) e appena il 7 sul pareggio, ritenuto evidentemente improbabile malgrado una quota non elevatissima (2,35). Fiorentina-Roma: è il match (terminato 2-2) in cui Totti, con una doppietta, tocca quota 201 gol. Fiorentina favorita in lavagna (2,45 la quota) e 62% delle giocate sul successo viola, 24% sul colpaccio giallorosso (3 contro 1) e solo il 13% sul pareggio, pagato 3,20 in agenzia, vale a dire il risultato con il quale si concluse la partita. Lecce-Cagliari: una pacchia per il «banco»: le giocate erano divise tra vittoria del Lecce (1,50, poi scesa rapidamente prima della partita), scelta dal 39% degli scommettitori, e quella del Cagliari: la quota per il «2» rossoblù era talmente alta (8 contro 1 in apertura) da attirare addirittura il 51% delle scommesse. Niente di fatto: la partita finì con un rocambolesco 3-3, su cui aveva giocato solo il 10% dei giocatori.

INDAGINI SU NAPOLI-PARMA
Chi ha consentito che Antonio Lo Russo, figlio del boss Salvatore, guardasse da bordo campo la partita Napoli-Parma del 10 aprile 2010? È questa la domanda che potrebbe indurre i pm napoletani ad aprire un nuovo fascicolo sul controverso incontro di calcio dello scorso campionato, dopo l'invio del primo incartamento alla Procura della Federcalcio avvenuto quasi un anno fa quando gli inquirenti ritennero la mancanza di elementi idonei a sostenere l'accusa nell'ambito del procedimento penale. La foto di Lo Russo, scattata dal fotografo dell'Ansa Ciro Fusco, che documenta la presenza del figlio del boss ai margini del rettangolo di gioco, sarà con ogni probabilità oggetto di approfondimento da parte dei carabinieri di Castello di Cisterna, cui nei prossimi giorni potrebbe arrivare una delega di indagine. Nel giorno di Napoli-Parma Lo Russo era ancora in libertà, ma di lì a pochi giorni sarebbe diventato - e lo è tuttora - latitante in seguito a un'ordinanza di custodia per droga nei confronti di vari esponenti del clan. L'altro elemento da approfondire è il flusso anomalo di scommesse fatte nel secondo tempo della partita sulla vittoria fuori casa del Parma: il primo tempo, infatti, era terminato uno a zero per il Napoli grazie a un gol di Quagliarella. Il sospetto è che quelle scommesse tanto numerose siano state fatte da affiliati ai clan camorristici dei Lo Russo e degli «Scissionisti» che avevano truccato la partita, anche se dalle indagini fatte fino al luglio dello scorso anno non erano arrivate conferme. «Mi meraviglio che la società calcio Napoli permetta a certa gente di stare a bordo campo. Il calcio deve cambiare, ci sono troppi soldi che girano attorno a quel mondo. Ne parlerò domani con De Laurentiis», ha commentato il sindaco Luigi De Magistris. I flussi anomali di scommesse sono al centro anche dell'altra inchiesta avviata da tempo dalla Dda napoletana, quella sugli affari del clan camorristico D'Alessandro di Castellammare di Stabia che lo scorso ottobre portò all'arresto dell'attaccante Cristian Biancone e all'iscrizione nel registro degli indagati del portiere Vitangelo Spadavecchia. Nell'ambito di tale indagine oggi il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo si è recato a Roma per interrogare un testimone. L'obiettivo di Cantelmo, che segue le indagini assieme ai sostituti della Dda Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, è comprendere meglio i meccanismi con cui avvengono le giocate e il sistema dei flussi. I magistrati, infatti, intendono incrociare i dati degli incontri sospetti - quelli su cui convergono molte puntate rispetto agli altri in programma nella stessa giornata - con le informazioni ricavate attraverso le intercettazioni telefoniche, e in particolare l'incremento delle puntate nei secondi tempi e nelle fasi conclusive degli incontri. Per fare questo hanno dunque bisogno di dettagliate informazioni tecniche. L'ipotesi investigativa è che il clan D'Alessandro, anche corrompendo alcuni calciatori, sia riuscito a pilotare l'esito di incontri di calcio; l'attenzione è focalizzata su diversi incontri delle serie minori, ma anche su qualcuno di serie A.

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