Una mail aveva previsto che Milanesi avrebbe avuto il posto di tecnico audio: "Il bando sembra confezionato su misura"
Una mail anonima, fra il sarcastico e l'infuriato, è arrivata il primo dicembre scorso al Giornale di Feltri. Il testo riguardava un personaggio molto noto nell'ateneo patavino, il figlio dell'ex rettore Vincenzo Milanesi e recitava così: "Vi comunico che il vincitore della
selezione 2009N35 dell'università sarà Federico Milanesi". Dieci giorni dopo la predizione si è avverata.
Capacità sensitive? Il caso o la fortuna? La mail dell'anonimo Nostradamus fuga ogni dubbio: si tratta di un giovane che avrebbe voluto partecipare alla selezione, ma che già in partenza ne prevedeva la conclusione, ossia l'assunzione a tempo indeterminato di Federico Milanesi, lo stesso che qualche mese fa aveva ottenuto un contratto a termine con lo stesso ateneo (nel master in Giornalismo) che scatenò ire e polemiche, l'apertura di un fascicolo, poi archiviato, da parte della Procura della Repubblica. Tant'è che il rampollo venne dislocato altrove.
Il nuovo concorso per un posto di tecnico audio si è svolto normalmente: la selezione pubblica 2009N35 per titoli di esami è stata bandita il 18 settembre dell'anno scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dopo un mese. Quindici i partecipanti che hanno affrontato le prove il 10 e l'11 dicembre. Alla fine solo 3 sono risultati idonei e il vincitore è stato proprio lui: il figlio del''ex magnifico rettore, uno dei possibili candidati del centrosinistra alla candidatura per la presidenza della Regione. "Non sono un veggente - scrive l'anonimo - sono una persona molto più preparata di Federico sulle materie del colloquio, e il mio curriculum non è neppure confrontabile con il suo". Eppure la paura di vedersi sbarrare le vie di accesso all'università patavina, oltre al "no" secco della fidanzata, ricercatrice, che temeva per le eventuali "ritorsioni" ("non mi prenderà più nessuno"), a suo dire lo hanno fatto desistere.
Ad ogni modo, dieci giorni prima dell'esito del concorso, il mittente della lettera si interrogava sul bando che, a suo dire, ne faceva intravedere il risultato: si richiede infatti la laurea in Scienze della Comunicazione o del Dams (Discipline delle arti, musica e spettacolo), casualmente il titolo del figlio di Milanesi, e non "quella in ingegneria elettronica o informatica musicale, ideali per queste mansioni", puntualizza l'anonimo.
Poi le incertezze tecnico-scientifiche nel testo del bando, sottolineate con tenace precisione dall'autore della mail: errato parlare di "registrazione e e post-produzione" senza specificare "di documenti sonori e digitali", impropria la definizione "posizionamento microfoni" impiegata al posto di "tecniche di ripresa microfonica" e via dicendo con una serie di appunti che parrebbero dimostrare una competenza molto alta dell'argomento. E questo padroneggiare la materia, nella mail, viene nettamente contrapposto alle mancanze del testo, fino a insinuare che "il bando è così poco preciso che sembra scritto dallo stesso vincitore in pectore".
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