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Napoli, universitaria suicida a 26 anni: «Si è lanciata dal tetto». Lezioni sospese

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2019 16:26
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09/04/2018 17:51

Proprio pochi giorni fa stavamo discutendo dei tanti, troppi, suicidi di studenti a Napoli (5° post):

unimarconi.freeforumzone.com/d/11477332/Si-spara-nel-giorno-della-laurea-perde-l-occhio-il-giallo-della-tesi/discussi...

E oggi...

Choc all'università di Napoli. Una ragazza di 26 anni, studentessa, si è suicidata lanciandosi dal tetto di uno degli edifici del complesso universitario del napoletano, a Monte Sant'Angelo. Da fonti dell'università si apprende che tutte le attività sono sospese. Sulla vicenda indaga la polizia. Al momento non è stato accertato il motivo del gesto. Per la studentessa, che era una fuori sede ed iscritta alla Facoltà di Scienze naturali, non c'è stato nulla da fare.
«Il rettore della Federico II accolga la richiesta che è arrivata dai rappresentanti de La Confederazione e da tutte le altre associazioni studentesche di rinviare le elezioni, previste domani e mercoledì, in segno di rispetto per la morte della studentessa che s'è suicidata nel complesso universitario di Monte Sant'Angelo», ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Università, per il quale «sarebbe impossibile per gli studenti garantire il regolare svolgimento delle elezioni visto lo choc di queste ore per la morte di una loro collega e, per lo stesso motivo, ci sembrerebbe giusto anche una sospensione delle lezioni».

www.leggo.it
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09/04/2018 19:33

Secondo le ultime notizie si profila il "solito" suicidio per bugie sulla laurea.

Studentessa suicida in giorno della laurea a Napoli, polizia mortuaria porta via cadavere dal campus

Studentessa suicida in giorno della laurea a Napoli, polizia mortuaria porta via cadavere dal campus Una studentessa della facoltà di geologia, dell'Università Federico II di Napoli, si è suicidata nel giorno della sua laurea proprio all'interno del campus di Monte Sant'Angelo. La Polizia indaga su eventuali responsabilità e mancanze.

Agenzia Vista
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09/04/2018 19:36

Tremendo.
Quanti ancora dovranno morire per balle sulla laurea?
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09/04/2018 19:47

È ufficiale...

Studentessa si suicida nel giorno della laurea: non aveva sostenuto tutti gli esami

Un’altra tragedia nel mondo universitario italiano. Una studentessa si è gettata nel vuoto il giorno della sua laurea.

La ragazza, 25 anni, era originaria di Isernia ed era iscritta al corso di Biologia. Il giorno in cui avrebbe dovuto conseguire il titolo, è salita sul tetto dell’edificio del suo Ateneo a Monte Sant’Angelo ed si è lasciata cadere nel vuoto. Sul posto l’intervento di polizia e ambulanza.

All’Università l’attendevano genitori e parenti, riuniti per il giorno della laurea. O almeno così si pensava: la giovane aveva annunciato a tutti quel tanto agognato passo, ma non aveva ancora sostenuti tutti gli esami universitari.

catania.liveuniversity.it
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09/04/2018 21:12

Qui sono stati pubblicati alcuni particolari:

www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/napoli_studentessa_suicida_esami_laurea-3658...

Cito i più importanti...

La studentessa era indietro con gli esami e quindi il suo nome non compariva nell'elenco dei laureandi di oggi. All'ateneo di Monte Sant'Angelo dove erano fissate le sedute di laurea di diversi corsi di studio triennali e magistrali, sono giunti anche i suoi familiari, come si apprende a Sesto Campano, il suo paese di origine. Lei, la studentessa di 25 anni, ha lasciato il gruppo ed è salita sul tetto di un edificio per poi lanciarsi nel vuoto.

Una tragedia che ha turbato il clima di festa per numerosi studenti universitari per i quali oggi era fissata la discussione della tesi di laurea. I parenti della ragazza erano in sede per festeggiare la sua laurea, ma la studentessa non era in realtà in regola con gli esami: potrebbe essere questo dunque il motivo del tragico gesto da parte della 26enne.
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09/04/2018 22:11

Il perchè è andata così l'abbiamo capito tutti, povera ragazza e povere famiglie.
Il problema adesso sono i giornalisti che nella caccia all'articolo sensazionalistico cominciano a spararle grosse: Leggo per esempio ha detto che tutti i parenti erano lì e che lei si è allontanata all'ora di pranzo, non si è capito se in un momento di raggruppamento o durante le discussioni di laurea.
Ho dato un'occhiata a quella sede della Federico II e ho visto che ha solo due piani, dev'essere stata una caduta molto dolorosa a meno che non sia finita giù di testa.
Col rischio di sembrare insensibile (ma preciso che la storia mi ha toccato profondamente e che partecipo al dolore) mi metto nei panni anche di chi quel giorno stava per discutere la tesi di laurea: magari persone che avevano colloqui in ballo e che si sono viste rimandare la discussione di mesi.
Giada, sei entrata in università coi tuoi cari e ne sei uscita in una bara trasportata da un camioncino della polizia mortuaria: io spero con tutto il mio cuore che la tua tragedia possa ispirare gli studenti dell'Italia intera a confidarsi e a dire la verità.
Non ha senso morire così a 26 anni.
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09/04/2018 22:34

Non per difendere la mia categoria (dei giornalisti che lavorano nelle redazioni dei quotidiani) ma quando capita una tragedia a volte è semplicistico dare la colpa a chi, quella tragedia, semplicemente ha il compito di raccontarla. Magari con imprecisioni, approssimazioni, tutto quello che volete... A proposito, avete mai letto una sentenza della Suprema Corte di Cassazione? Fatelo, vi capiterà (a me è capitato SPESSO) di trovare nomi sbagliati di persona, di paesi, refusi, eccetera. Però se a essere imprecisi sono i giornalisti si presuppone per forza la malafede. Vabbeh, parentesi chiusa, avrei 20 anni di professione e di aneddoti da raccontarvi, e anche di querele pretestuose finite miseramente, ma lasciamo perdere. Dico solo una cosa. Studiare a 20 anni a volte significa essere sottoposti a pressioni psicologiche altissime da parte delle famiglie. Lo dico, in parte, per esperienza personale. Io la serenità piena nello studio l'ho ritrovata quando sono diventato adulto, autosufficiente, con famiglia e lavoro stabile. Quando, finalmente, ho potuto studiare per me, non per soddisfare le aspettative (in buona fede, ma assillanti, univoche) della famiglia. Cari genitori come me, sbagliate a pretendere. A farvi il diario con le date e i voti degli esami dei figli. Date fiducia, date tempo, date spazio.
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09/04/2018 22:51

L'art. 595 c.p. andrebbe riformulato perchè non tutela la categoria giornalistica, su questo siamo tutti d'accordo: nel mio studio legale stiamo trattando molti casi di alcuni tuoi colleghi e le querele temerarie anche solo per zittire sono tantissime.
Però il discorso sullo schifo giornalistico rimane.
Sul caso sono state pubblicate foto della ragazza a terra coperta da un telo che il giornalista ha cercato di zoomare il più possibile per far vedere che lei era vestita di giallo.
Ti sembra deontologico?
Voi giornalisti avete delle regole: rispettatele invece di lamentarvi che la categoria è assalita dalle critiche.
Poi un'altra cosa: come fanno le redazioni a dire cos'è successo se non è nemmeno partita l'indagine? Ci sono state delle ricostruzioni in cui si è tirato a indovinare, non so se ti rendi conto della gravità della cosa.
Anche questo, ti sembra deontologico?
Si è visto subito chi è una testata giornalistica seria e chi no e qui lo dico e qui lo nego, si vede subito chi è pagato pay per impression e vuole guadagnare qualche soldo facile.
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09/04/2018 22:59

Come avevo premesso, non è mio compito né intenzione difendere l'intera categoria. Ognuno risponde di quello che scrive, civilmente, penalmente e deontologicamente. Io le foto delle persone sotto un telo non le pubblico neanche nel caso di incidenti stradali, figuriamoci in caso di suicidio. Detto questo, esiste un diritto-dovere di cronaca (che è il nostro lavoro). Non è pensabile che se capita un fatto di cronaca nera (la professionalità la esprimi nel modo in cui lo racconti) un giornalista debba attendere i rapporti ufficiali a giorni di distanza e, nel frattempo, non scrivere nulla. Verrebbe licenziato il giorno dopo: oggi tutto si dà in tempo reale, perfino sui social network, perfino su facebook. Sì, può capitare di dover formulare delle ipotesi, come fanno anche gli inquirenti, e in questo non c'è niente di scandaloso. A volte scriviamo una verità putativa, quella che sembra emergere al momento, e magari il giorno dopo risulta diversa. Aggiungo una considerazione sulle ricostruzioni imprecise. I magistrati hanno mesi di tempo per scrivere la motivazione di una sentenza, a volte i giornalisti hanno 10 minuti. Sbagliano entrambi, che siano più colpevoli i cronisti è tutto da discutere.
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09/04/2018 23:15

Scopro che Franco è un collega... e confermo ciò che sostiene.
Per quanto riguarda il topic rispondo con calma nei prossimi giorni.
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09/04/2018 23:50

Secondo me i suicidi di numerosi studenti per la ragione di cui sopra dipende anche e soprattutto dai loro familiari che spesso li assillano che frasi tipo "Hai dato l'esame?", "Hai preso 30, vero?", "Vuoi finire questi esami? Noi facciamo tanti sacrifici per pagarti gli studi" etc., etc.
Alla fine alcuni studenti che hanno il fiato sul collo dei genitori finiscono per dire loro bugie su bugie e alla fine, non sapendo più come uscirne, decidono di compiere un gesto estremo purtroppo.
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10/04/2018 01:22

Re:
Franco Allegranzi, 09/04/2018 22.34:

Studiare a 20 anni a volte significa essere sottoposti a pressioni psicologiche altissime da parte delle famiglie. Lo dico, in parte, per esperienza personale. Io la serenità piena nello studio l'ho ritrovata quando sono diventato adulto, autosufficiente, con famiglia e lavoro stabile. Quando, finalmente, ho potuto studiare per me, non per soddisfare le aspettative (in buona fede, ma assillanti, univoche) della famiglia. Cari genitori come me, sbagliate a pretendere. A farvi il diario con le date e i voti degli esami dei figli. Date fiducia, date tempo, date spazio.



Secondo me fra 5 anni di elementari e 3 di medie in cui non si può bocciare (lo ha stabilito il MIUR) e 5 anni di superiori in cui i ragazzi non combinano niente si crea una situazione in cui i giovani non riescono ad autogestirsi all'università e chi è più portato al suicidio sbrocca.
Quindi sono d'accordo con la prima parte del tuo messaggio, un pò meno con la seconda quando dici di dare spazio: quando dai spazio a chi non riesce ad autogestirsi ed è portato al suicidio lo trovi appeso, te lo garantisco.
Qualche settimana fa abbiamo parlato di questo ragazzo che faceva battute di caccia in giro per l'Abruzzo mentre doveva dare esami alla LUMSA di Roma. Si è sparato in faccia senza troppi complimenti.

unimarconi.freeforumzone.com/d/11400805/-Vado-a-laurearmi-studente-si-spara-un-colpo-di-pistola-alla-testa/discussi...

O di quest'altro che giocava a tennis e usciva con gli amici. Si è buttato sotto un treno ad alta velocità senza dare il tempo al macchinista di fermarsi.

unimarconi.freeforumzone.com/d/11363390/Rovigo-si-getta-sotto-il-treno-a-22-anni-Oggi-mi-laureo-ma-non-era-vero/discussi...

La realtà è che la differenza generazionale fra noi e loro è gigantesca, noi cazzeggiavamo ma davamo il giusto peso alle cose: ai nostri tempi si perdevano anni alle superiori e ci si faceva una risata, poi si cresceva, ci si rimboccava le maniche e o nel lavoro o all'università si trovava la propria strada.
Questi ragazzi di oggi sono troppo emotivi (li chiamano addirittura "emo" da "emotional"), non sanno gestire le difficoltà perchè non ne hanno mai avuta una e soprattutto non hanno principi, è la generazione della resilienza, del "va bene tutto", del relativismo.
Persone così sentono di essere schiacciate dalla società e alla lunga se come dice Davide hanno una "base genetica" che porta al suicidio si ammazzano.
Anche l'assurdo teatrino dei parenti portati all'università è pazzesco: questa ragazza non solo si è suicidata come tanti prima di lei, ma lo ha fatto in mezzo a tante persone (due studentesse sono rimaste traumatizzate) e coi parenti che stavano aspettando la discussione.
Quando ti ammazzi di fronte a un pubblico non lo fai solo perchè ti sei portato la balla fino a lì, ma anche perchè c'è una vena di protagonismo-egoismo.
Mi spiace dire così ma è ora che questi ragazzi vengano ridimensionati: sono anni che commentiamo suicidi di questo genere.
Gente, svegliatevi e tirate fuori i c[SM=g1944798]i!!!!!!!!!!
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10/04/2018 01:55

Re: Re:
Iuzzolino, 10/04/2018 01.22:

Quando ti ammazzi di fronte a un pubblico non lo fai solo perchè ti sei portato la balla fino a lì, ma anche perchè c'è una vena di protagonismo-egoismo.



E a conferma di quello che ho scritto....

Il ragazzo di Giada, che come gli altri imbracciava mazzi di fiori e regali, le aveva telefonato per capire in quale aula dovessero dirigersi per assistere alla seduta di laurea. Ma la voce di Giada e le sue parole preannunciavano quello che sarebbe accaduto di lì a pochi istanti. La 25enne, a un certo punto, invece di dare indicazioni sull’aula, ha cominciato a cambiare tono e ringraziare il fidanzato. Il suo discorso è diventato una specie di saluto durante il quale la giovane ha chiesto al suo ragazzo se riusciva a vederla. Giada, in quel momento, era sul tetto.

www.ilmattino.it
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10/04/2018 23:10

Molto brevemente... la Federico II ha un servizio di counselling psicologico che garantisce colloqui gratuiti e riservati:

www.unina.it/-/1333156-counselling-psicologico-un-centro-gratuito-per-gli-...

Basta davvero poco per aprirsi e non scordare che la vita è il bene più prezioso di tutti.
Anche secondo me è una questione di fragilità emotiva, ma non so se la imputerei a una generazione in particolare.
Giornalisticamente parlando nessuno ha violato le norme deontologiche, io avrei evitato di pubblicare le foto del cadavere ricoperto, ma secondo questa logica bisognerebbe sospendere tutte le testate che si occupano di cronaca nera.
Nel 2012 c'è stato un caso simile sul quale credo di aver fatto bene il punto:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10446863/-Il-Mattino-di-Padova-e-il-caso-di-Francesca-Fincato/discussi...

Do ragione a Sayaka sulla questione dell'invenzione dei fatti, nel senso che quando non si è sicuri di com'è andata una situazione basta usare il condizionale.
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11/04/2018 08:23

non si può morire così a 26 anni
non è obbligatorio laurearsi, si può lavorare anche senza laurea. Oggi i genitori lo "pretendono" che bisogna fare l'università e molti non reggono la pressione. In alcune parti d'italia serve anche da parcheggio perchè non c'e' lavoro. I genitori fanno sacrifici per pagare gli studi, ma non tutti sono portati, potrebbero investire le stesse cifre per mantenere i figli in una città mentre cercano un lavoro. Ci sarebbero meno tragedie di questo tipo.
Poi c'e' anche la componente di non voler crescere, di non confrontarsi col mondo del lavoro. Finchè studi sei ancora adolescente
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11/04/2018 12:16

Partendo dal presupposto che in questi casi penso chen il silenzio sia la cosa più rispettosa...concordo col parlare del tems in generale e dico la mia piu che altro per esperienza. Anni fa mi sono trovata anche io in difficoltà. Mi ero bloccata. Andavo a fare gli esami in scena muta dopo aver studiato come una matta. Avevo proprio il vuoto di memoria dovuto ad un prof che mi aveva un po umiliata. Sono cose normali e sicuramente bisogna sapere affrontare come sarei in grado ora, ma a 18 anni non tutti sono in grado. Io non lo sono stata. In più avendo un carattere ed una personalita forte, essendo semore stata brava a scuola, mi trovavo spiazzata e anchd gli altri non capivano quale fosse il problema x una persona forte come me.Ho inziato a sentirmi soffocare, non dicevo bugie...anzi ho detto di essere indietro e questo fatto mi ha fatta stare malissimo. Finche un giorno mia mamma mi ha prresa e mi ha detto di dirle chiaramente quale foss e il problema. Una volta fatto mi ha detto: vuoi chiudere gli studi e fare altro? Se vuoi fallo, guarda che a noi non interessa nulla della laurea e neanche a te deve interessate! Se vuoi provarci e riesci a rimanere serena e felice bene..altrimenti chiudi tutto e dedicati ad altro, a quello che vuoi,basta che ti senti realizzata e serena!per noi tu sei gia speciale, non devi darci conferme o prove. Queste parole mi hanno come riportata alla realtà alla superficie........ho mollato e lavorato x anni su tutt altro. Finchè un giorno ho sentito il desiderio di tornare sui libri..mi sentivo piu sicura piu forte..e piu matura. Soprattutto non ero piu nel circolo vizioso. X caso trovo il sito unimarconi dove vedo che si fanno esami scritti. X me è stato un segno. Ne ho parlato con mia mamma e poi col mio fidanzato ora marito...dove averci riflettutto bene e aver deciso x scelta libera e non x dovere ho iniziato...ho fatto 20 esami in 3 anni mai bocciata, mai mollato..e ora sono ad un passo dalla laurea. Qesto però è stato solo grazie ad una consapevolezza: le persone care mi amavano per quella che sono e volevano la mia felicità, non una carriera stampino, non voti su cui valutarmi. Bisogna stare molto attenti a non pretendere troppo da se stessi e non caricarsi di aspettative.. e chiudo dicendo che anche i cosidetti bulli dovrebbero pensare ad essere in gara solo con se stessi, non con chi va peggio, umiliandolo ecc ecc...sono sciocchezze x qualcuno, ma x chi e piu fragile certi paragoni sono come macigni. Bisogna parlare sempre e avere fiducia nella famiglia e nei propri affetti...la vita è ben altro..ed è un dono.
[Modificato da patrizia(14) 11/04/2018 12:25]
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11/04/2018 12:31

Dimenticavo: al primo esame all unimarconi ero cmq arrivata un po terroizzata...da subito le due prof che assistevano agli esami mi hanno messa a mio agio, ho fatto una domanda e mi hanno risposto dedicandomi tempo, con gentilezza....saranno cose banali ma mi dispiace, io nell università pubblica spesso non ho trovato tutto ciò. Non vogli oassolutamente dare colpe a nessuno..ma dico solo che il rispetto va portato a tutti studenti ai primi anni solrattutto...io qui ho trovato da subito rispetto e serietà, dalle segretierie ai prof.cosa non cosi scontata altrove. Addirittura un ragazza ad un esame si è ritirata molto tristememnte e ho sentito la prof dirle non si preoccupi ripassi lo studio e vedrà che la prox volta andra benissimo, col sorriso. Basta veramenre poco a volte!
[Modificato da patrizia(14) 11/04/2018 12:32]
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11/04/2018 17:02

Grazie della tua testimonianza, Patrizia. [SM=g1944740]
Sono d'accordo su tutto, ma mi permetto di dire che il silenzio in questi casi non aiuta.
In questo topic...

unimarconi.freeforumzone.com/d/10900106/Questa-ve-la-devo-proprio-dire/discussi...

... abbiamo visto che ci sono centinaia di ragazzi pronti a contattare compagnie teatrali, a farsi stampare le pergamene da alcune tipografie e a inscenare finte discussioni di laurea, anche facendo irruzione negli atenei.
Il fenomeno è stato rivelato per la prima volta da questo forum, prima non ne parlava nessuno se non nel sito dove erano state pubblicate quelle esperienze (comunque ben nascoste).
Oggi sappiamo che Giada non solo non era iscritta al suo corso perché non pagava più la retta, ma anche che quella non era la sede della sua facoltà e che aveva scelto le bomboniere e il ristorante dove festeggiare.
Abbiamo sempre dato un sacco di consigli a questi ragazzi ed è possibile che proprio lei si sia imbattuta in un nostro topic, ma a quanto pare non è bastato. [SM=g1944727]
Continuiamo a fare informazione e a dire la nostra, per me è giusto così.
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11/04/2018 19:55

Certo anzi, forse mi sono spiegata male. Io ho riportanto la mia esperizna proprio xche la soluzione è parlarne e condividere. Il silenzio era riferito a giada, alla sua storia a suoi genitori ecc..nel senso, ho letto in giro sui giornali sui social i soliti giudizi facili su di lei sui genitori ecc.. a questo era riferito il mio commento sul silenzio al rispetto x lei e la sua famiglia. X quello che e accuduto in generale invee è giustissimo parlarne ;))
[Modificato da patrizia(14) 11/04/2018 19:55]
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12/04/2018 01:12

La ragazza non aveva fatto nemmeno un esame e non si era iscritta a quest'anno accademico, quindi il suo nome non appariva nei registri della Federico II, cos'ha fatto in 3 anni? [SM=g1944746]
Non puzzava un pò la discussione in una facoltà non sua?
Perchè ha architettato di suicidarsi proprio lì?
Cioè cos'ha di speciale quella sede distaccata? Forse per rallentare l'arrivo dei parenti?
Stasera ne ha parlato perfino la Sciarelli durante "Chi l'ha visto?".
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