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Tiziana Cantone, dalla denuncia a Facebook al suicidio, la triste storia di una ragazza e del web incapace di dimenticare

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2019 21:32
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13/09/2016 23:44

Alla gogna per video hard, si uccide a 31 anni dopo aver cambiato identità

La donna era perseguitata e sbeffeggiata anche su pagine Facebook. Fino ad aver vinto recentemente una causa contro il social network che aveva dovuto rimuovere i profili offensivi


[IMG]http://i64.tinypic.com/987xxd.jpg[/IMG]

Da un anno e mezzo la sua vita era diventata un inferno. Aveva girato dei video hot che, a sua insaputa, erano finiti sul web diventando virali, con tanto di nome e cognome. Una spirale di vergogna che l'aveva costretta a fuggire dal suo comune di residenza, a cambiare identità. E che oggi l'ha portata a suicidarsi nell'abitazione dove viveva da qualche tempo, con la madre, nel Napoletano. Tiziana, alta, bruna, capelli lunghi e sguardo intenso, un fisico da modella, aveva 31 anni.

Si è tolta la vita pochi giorni dopo avere vinto il suo braccio di ferro con i social e con chi l'aveva sbeffeggiata, irrisa, umiliata. Ma qualcosa si era rotto da tempo nella sua mente.

Tiziana ci aveva già provato a farla finita. Aveva cambiato identità, nella speranza di non essere più riconosciuta, e potere così ricominciare daccapo. Fu costretta prima a lasciare l'attività, poi a trasferirsi fuori Campania. Di recente era tornata in provincia di Napoli, a casa di una parente. Ma il peso di questa vicenda si era fatto insostenibile, in un crescendo di angoscia e depressione, fino al tragico epilogo di questa sera.

Tiziana, tra aprile e maggio 2015, scoprì che un video hard che la ritraeva girava in rete.
Si era fatta riprendere mentre faceva sesso in sei diversi video. Poi li aveva spediti a cinque persone che conosceva. Era in buona fede. Non si sarebbe mai aspettata le conseguenze di questo gesto.

Tempo 24 ore i filmati erano diventati virali sul web. Le immagini erano finite praticamente ovunque, siti porno compresi, dando vita in rete a una catena di insulti e dileggi. Qualcuno ipotizzò perfino che quella vicenda fosse stata orchestrata a tavolino per fare della ragazza una futura diva a luci rosse. Ma non era così. La ragazza è diventata vittima di un'infernale gogna alla quale non ha retto. Preferendo uccidersi piuttosto che doverla subire ancora.

L’impossibilità di condurre un’esistenza come quella di prima e l’interruzione di tutti i rapporti sociali la gettò in uno stato di depressione che la condusse a un tentativo di suicidio. I parenti, allora, la fermarono in tempo.

Il processo contro i responsabili di quanto accaduto è in corso. Il giudice del tribunale di Aversa, Monica Marrazzo, ha riconosciuto la lesione del diritto alla privacy della donna, contestando a Facebook di non aver rimosso i contenuti incriminati. Il suo avvocato, Roberta Foglia Manzillo, ha citato in giudizio, assieme ai diffusori dei video, Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google e Youtube, oltre alle persone responsabili della diffusione in rete.

I difensori del social network californiano si sono difesi specificando che non sono stati pubblicati video. In realtà, su quella pagina sotto accusa, c'erano pesanti allusioni alla vicenda. Rimbalzavano canzoncine, parodie, prese in giro, fotomontaggi che mettevano la protagonista alla berlina. Ora, il profilo Facebook che ospitava tutti questi riferimenti di pessimo gusto, è stato ora rimosso dalla piattaforma per ordine del giudice.

www.repubblica.it
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14/09/2016 15:38

Sarebbe facile parlare di gogna, purtroppo questa vicenda è complicata perchè non si sa bene com'è iniziata e quanti video ci sono stati, le notizie pubblicate in internet di ieri e oggi riportano tutte dati diversi.
Sicuramente la colpa principale è del web ma da quello che ho capito anche la ragazza ha alcune responsabilità perchè ha sottovalutato, o forse inizialmente ha fatto finta di sottovalutate, il potere del sesso in internet e nella vita di tutti i giorni.
Una delle teorie più accreditate è che lei si sia fatta filmare durante il sesso per vendetta contro il fidanzato e che abbia spedito i file a 5 persone, una di queste avrebbe caricato i o il video sul web.
Begli amici.
Dall'estate del 2015 al suicidio non sappiamo niente, solo che i social network hanno permesso la diffusione dei video anche solo per allusioni (per quello Facebook non ha cancellato niente) e che lei era diventata conosciuta in tutta Italia e in particolare a Napoli, quindi arriviamo a ieri e a lei impiccata.
Storia triste, vero, ma anche di un'Italia disagiata e concentrata su futilità e stupidaggini, talmente assurda che porta all'estrema assurdità: la morte di una ragazza.
RIP.
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15/09/2016 11:55

E'una situazione strana, io mi limito a dire che mi dispiace umanamente per il suicidio di una persona.



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15/09/2016 14:44

Premetto che secondo me la sentenza è stupida perchè lei viene costretta a pagare 20.000 euro di spese legali anche se ha vinto la causa in quanto "era consenziente", ma un conto è essere consenzienti a fare video porno col tuo compagno o il tuo amante, un altro è essere consenzienti a pubblicare quei video in internet.
Premesso questo sono contrario a fare di Tiziana Cantone un esempio, i giornalisti che se ne stanno occupando stanno sbagliando perchè più si va in fondo a questa storia e più si trova marciume nei rapporti sentimentali e sessuali della ragazza e da lì a imbattersi in un suo video e rimanerci molto male il passo è breve.
Tra l'altro aveva cambiato nome e stava provando a rifarsi una vita, quasi sicuramente la botta finale sono stati i 20.000 euro.
Se teneva duro correva il rischio di diventare milionaria coi risarcimenti, adesso se i giornalisti sanno fare i giornalisti che pubblichino la storia del processo e le motivazioni della sentenza quando uscirà, perchè lasciata così la notizia non ha senso.
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15/09/2016 17:10

Credo proprio che degli iter legali passati non si saprà assolutamente nulla, la notizia attuale è troppo "succosa". Le testate più importanti rimarranno concentrate sulla storia per un'altra settimana, poi dopo aver fatto clickbait a tutto spiano si parlerà d'altro.
Questo forum è online dal 2009 e ormai sappiamo come funzionano le notizie in Italia e nel mondo, inutile mentirci.
Comunque questa tragica vicenda dimostra anche come Facebook e altri "big" del web siano impreparati a gestire emergenze di questo tipo: servirebbe un "diritto dell'internet" sottoscritto dai più importanti paesi e possibilmente rispettato da tutti.
Vi ricordo che i filmati sono stati spediti tramite WhatsApp che è del social blu... e sembra che sempre Facebook abbia negato alla Cantone il diritto all'oblio.
Nessun filtro, nessuna cura della persona, niente di niente.
Topic correlato:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10919703/-Il-diritto-all-oblio-va-contro-la-storia-Vallanzasca-tra-Google-e-Wikipedia/discussi...
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16/09/2016 19:01

Un motivo in più per usare poco o non usare proprio Facebook, io Whatsapp non lo uso anche se dubito che faccia danni come dicono perchè è un messenger da associare a un numero di telefono personale, non un social network come alcuni giornalisti vogliono far credere. [SM=g2481092]
Se fosse successo su Freeforumzone gli amministratori avrebbero bloccato la cosa nel giro di un giorno come abbiamo visto fare in tutti questi anni anche per ogni minimo flame.
Cmq la cosa era sfuggita di mano a tutti e addirittura la parola "bravo" detta da lei durante una fellatio era diventata un jingle-tormentone della trasmissione Deejay Chiama Italia di Radio Deejay. [SM=g1944862]
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18/09/2016 00:59

Beh, per fare un altro esempio, il nome e il cognome della ragazza si trovano con circa cinque domande sul popolare gioco online "Akinator", con tanto di "Stai facendo un video? Bravoh" più in basso.
Andiamo bene.
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18/09/2016 12:14

Era diventata praticamente un "meme".

Ah, tra le altre informazioni che ho letto è che il fidanzato fosse un cuckold, e quindi i video sarebbero stati voluti da lui stesso.

Se fosse così, una situazione ancora più strana.



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18/09/2016 14:23

S.Alessio, 9/18/2016 12:14 PM:

Ah, tra le altre informazioni che ho letto è che il fidanzato fosse un cuckold, e quindi i video sarebbero stati voluti da lui stesso.


È ciò che sostiene la madre di lei ed è tutto da dimostrare, staremo a vedere se mai ci daranno informazioni in merito.
Ad ogni modo si tratterebbe di un cuckold un po' particolare perché di solito nelle comunità di chi è affetto da quel genere di parafilie il compagno vuole assistere al rapporto sessuale e non guardare pochi minuti di video inviato su WhatsApp.
Comunque tutto ciò non spiegherebbe come mai le clip sarebbero state spedite a una serie di persone.
Qualcuno mormora di "cerchia sessuale virtuale" in cui lei sarebbe stata pienamente consenziente, salvo poi pentirsi. A quel punto anche il p.m. si sarebbe trovato in difficoltà, da lì la sua frase saputa oggi "mi hanno abbandonata".
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18/09/2016 22:13

Se il PM avesse saputo della risonanza mediatica del caso dopo il suicidio l'avrebbe risolto in 2 giorni.
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19/09/2016 14:42

Re:
Davide, 9/15/2016 5:10 PM:

Le testate più importanti rimarranno concentrate sulla storia per un'altra settimana, poi dopo aver fatto clickbait a tutto spiano si parlerà d'altro.



Sono passati solo 4 giorni e già la notizia è scomparsa dalle testate più importanti.
The end.
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19/09/2016 22:53

Non è esattamente così, anche se giornalisticamente parlando ci stiamo avviando alla chiusura della "questione". La stanno spremendo come un limone, ma, quando le visite caleranno, chi se ne sta occupando lascerà perdere... già la vicenda di suo causa un sacco di polemiche e flame.
Comunque la seguente notizia è abbastanza importante...

La ragazza chiedeva alla Procura di Napoli di oscurare i siti, suo vero obiettivo era bloccare l'ulteriore diffusione e moltiplicazione del video, non certo trovare il colpevole del primo «post». Una richiesta che il pm Milita, motivandolo, ha ritenuto giuridicamente non praticabile, soprattutto perché molti siti incriminati sono registrati all'estero.

Articolo completo con video (Leggo.it)

Questa è un'ottima spiegazione riguardo le difficoltà riscontrate dal p.m., anche se nell'articolo la parte sulla diffusione dei video è un vero e proprio pastrocchio. Voglio dire... se io li mando a una persona rimangono nel messenger dell'account della persona stessa... non è che alle clip spuntano le gambine virtuali e si spostano in un'altra conversazione.
A meno che non siano state inviate a un gruppo.
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19/09/2016 23:04

Sì, è vero che la ragazza ha richiesto al PM la rimozione dei videio incriminati, ma quest'ultimo ha ritenuto ormai inutile cancellarli dal web, perchè avevano superato le 2000 visualizzazioni e non c'era più nulla da fare. Però, secondo me, il PM poteva ugualmente ordinare la cancellazione dei video, può anche darsi che la ragazza non si sarebbe suicidata. Non è che, a parte il suo fidanzato, che come dice la mamma della povera Tiziana, l'ha plagiata, ha qualche colpa il nostro sistema giudiziario?
Tuttavia chi ce lo dice che i video hard erano stati girati a sua insaputa?
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20/09/2016 01:25

Secondo me alla base di tutto c'è stato un errore clamoroso dell'avvocato o una scelta sbagliata della Cantone: lei voleva oscurare i siti in cui comparivano i video ed era impossibile perchè erano hostati su server stranieri in paesi in cui le rogatorie internazionali non valevano niente, almeno così si capisce dalla ricostruzione che abbiamo fatto.
Lì sarebbe bastata una conoscenza minima di internet, loro dovevano puntare al risarcimento da chi aveva diffuso quei video, con le condanne vedi come la gente si caga sotto e fa presto a dimenticarsi dei video.
Lei sapeva di essere ripresa almeno per uno dei video, si capisce dal tormentone "stai facendo il video? Bravo".
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20/09/2016 14:42

Oscurare un sito non è possibile, cioè non lo fanno neanche per violazione dei copyright delle case produttrici, figuriamoci per un video senza C. E poi esistono sempre vie traverse come plug-in che ti modificano l'ip e potere visitare quei siti.

Al massimo poteva puntare alla rimozione dei video nei siti, ma anche lì è quasi impossibile. Per un sito che lo toglie, ve ne sarà un altro che lo metterà, magari mirrorandolo o cambiando il nome, tag e cose varie.

Concordo, con Iuzzo, dovevano "attaccare" colui che ha caricato quel video e non scagliarsi contro un mulino a vento.



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24/09/2016 15:02

Gia Alessio, è proprio così anche se noi parliamo col senno del poi.
Visto che in questa cartella studiamo la privacy di internet da un punto di vista giuridico con esempi mi spiegate perchè in questo articolo

gogossip.it/amante-dotato-video-tiziana-cantone

la chiamano T.C., ma nell'indirizzo e nelle foto

i0.wp.com/gogossip.it/wp-content/uploads/2015/05/tiziana-cantone-se...

c'è il nome della ragazza?
Minchia che giornalismo profumato! [SM=g1944686]
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24/09/2016 16:33

Quando le cose si fanno a


Poi, il caso ha voluto che dopo una settimana vi sia stato il Leotta-Gate, ed ho letto difensori della privacy per la Cantone chiedere link per le foto della giornalista [SM=p1944843]
[Modificato da S.Alessio 24/09/2016 16:35]



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28/10/2016 03:18

Ieri puntata "alla D'Urso" di Chi l'ha visto.
La trasmissione con la scusa della presenza della mamma della Cantone ha messo in croce il web intero, altre trasmissioni, star dello spettacolo, youtuber e utenti di tutti i social network.
Per 24 h ci sono stati flame dappertutto con persone che si aggredivano senza un vero e proprio motivo in tutti i social network, un'enorme ondata di odio collettivo.
Intanto Facebook ha fatto ricorso contro l'ordinanza e ha portato dall'Irlanda i suoi legali per riuscire a tenere tutte le informazioni della Cantone che a quanto pare garantisce ancora troppe visualizzazioni e quindi molti soldi.
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04/11/2016 12:11

Nella puntata seguente "Chi l'ha visto?" ha corretto il tiro, scagliandosi non solo contro YouTube e altri social in modo minore, ma anche e finalmente contro Facebook. [SM=g1944851]
La questione televisiva sta andando avanti solo perché c'è il beneplacito della madre che, poverina, sta provando a riabilitare la figura della figlia (ahimè, non riuscendoci come vorrebbe).
Dal punto di vista legale invece c'è poco da dire...

Chiesta l’archiviazione per i quattro sospettati di aver diffuso i video hot di Tiziana

Va avanti l’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio


Si va verso l’archiviazione per i 4 iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli a seguito dell’esposto presentato nel 2015 da Tiziana Cantone, la 31enne che lo scorso 13 settembre si è tolta la vita a Mugnano, nel Napoletano, a seguito della diffusione sul web di alcuni suoi video hard. Nell’esposto la 31enne indicava i nomi delle persone che avrebbero ricevuto da lei materiale fotografico, immagini in costume da bagno o a seno nudo, e i video che poi hanno avuto ampia diffusione e dei quali richiedeva la rimozione dal web.
Il procuratore aggiunto Fausto Zaccarelli e il sostituto procuratore Alessandro Milita aprirono un fascicolo nel quale si ipotizzava il reato di diffamazione iscrivendo nel registro degli indagati i 4 nomi indicati, di cui due fratelli, quale atto dovuto alla luce dell’esposto presentato. Ora la Procura di Napoli chiede l’archiviazione, mentre la Procura di Napoli Nord, con sede ad Aversa (Caserta) e competente per il territorio di Mugnano, nei giorni successivi al suicidio della 31enne ha aperto un’altra indagine contro ignoti per istigazione al suicidio.
La seconda indagine, tuttora in corso, ha portato al sequestro da parte dei Carabinieri di Giugliano di alcuni telefonini, tablet e una macchina fotografica nella disponibilità dell’ex compagno di Tiziana.

www.lastampa.it

Questa sulla famiglia Cantone è una mazzata incredibile tenendo anche presente le due puntate di "Chi l'ha visto?". [SM=g1944846]
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07/11/2016 00:23

Io penso che la mamma della Cantone stia camminando sul filo della diffamazione.
Ha già detto che l'ex fidanzato è "il regista di tutto".
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