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Le prime decisioni giurisprudenziali riguardanti Whatsapp

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2018 20:02
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21/05/2015 22:34

WhatsApp è un’applicazione che consente lo scambio di messaggi istantanei multipiattaforma utilizzabile via smartphone.
Oltre ai messaggi testuali, è possibile scambiarsi tra due o più utenti, documenti, file audio e video, documenti nonché condividere la propria posizione geografica e fare chiamate Voip con qualunque altro utente che abbia installato l’applicazione e abbia a disposizione una connessione Internet.
Negli Stati Uniti, diversi i casi che hanno riguardato il popolare servizio di messaggistica, soprattutto per quel che concerne la brevettabilità dei software utilizzati dal celebre servizio. In particolare, il contenzioso sulla brevettabilità dei alcuni software di messaggistica istantanea utilizzati da Whatsapp e rivendicati da una compagnia israeliana e dalla sua licenziataria americana di fronte alla United States District Court of Delaware. Secondo Whatsapp l’istanza degli attori non era accoglibile poiché il loro servizio riguarda un’idea (cioè lo scambio di messaggi da uno smartphone all’altro) e pertanto non può essere brevettata. I giudici distrettuali del Delaware hanno dato ragione a Whatsapp e hanno affermato che tale idea è, infatti, realizzata attraverso l’utilizzo di “tecnologie convenzionali e tecniche preesistenti".Intanto nel nostro ordinamento, quanto in quello spagnolo, i messaggi whatsapp sono stati accolti quali elementi probatori in cause penali. A questo proposito si ricordano, per quel che concerne la giurisprudenza italiana, Trib. Padova 16 febbraio 2015; Trib. Firenze Sez. II, Sent., 3 ottobre 2014, mentre per quella spagnola: Audiencia Provincial Burgos, 27 aprile 2015; Id., 14 aprile 2015; Audiencia Provincial Valladolid, 13 aprile 2015.

Articolo tratto da: www.SalvisJuribus.it
[Modificato da salvatore @ 22/05/2015 14:24]
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22/05/2015 15:16

salvatore @, 21/05/2015 22:34:

Intanto nel nostro ordinamento, quanto in quello spagnolo, i messaggi whatsapp sono stati accolti quali elementi probatori in cause penali. A questo proposito si ricordano, per quel che concerne la giurisprudenza italiana, Trib. Padova 16 febbraio 2015; Trib. Firenze Sez. II, Sent., 3 ottobre 2014, mentre per quella spagnola: Audiencia Provincial Burgos, 27 aprile 2015; Id., 14 aprile 2015; Audiencia Provincial Valladolid, 13 aprile 2015.


Senza dubbio, tanto che in questi giorni gli inquirenti stanno scandagliando tutti i messaggi su WhatsApp di Domenico Maurantonio:

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/11059628/La-misteriosa-morte-di-Domenico-Maurantonio-scherzo-finito-male-casualit%C3%A0-o-suicidio-/discussi...
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24/05/2015 19:29

Che WhatsApp sia diventato importantissimo nei processi non mi stupisce più di tanto, non capisco però come funziona quando la polizia vuole ottenere le conversazioni di qualcuno, chiede direttamente a Facebook?
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Post: 4.476
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28/05/2015 17:21

Quello che è certo che per venire a conoscenza delle conversazioni private occorre l'autorizzazione di un magistrato.
Iuzzolino bisognerebbe fare una ricerca sulla tua curiosità. Probabilmente per conoscere le conversazioni private intercorse su WhatsApp o su facebook, bisognerà rivolgersi a chi li gestisce, ossia a qualche amministratore-programmatore.
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07/05/2018 14:42

Re:
salvatore @, 5/28/2015 5:21 PM:

Quello che è certo che per venire a conoscenza delle conversazioni private occorre l'autorizzazione di un magistrato.



Esatto.
La polizia postale trasmette le indagini a un PM che fa una rogatoria internazionale per l'acquisizione dei dati, dei log e degli IP.
Se le autorità USA (fra cui l'FBI) decidono che non è in gioco la sicurezza nazionale fanno avere quanto richiesto.
Una volta che il PM ha tutto lo fa valere come prova durante il processo.
Da queste basi potete capire che costruire un'indagine difensiva quando ci sono in ballo Facebook e Whatsapp è molto difficile perchè l'avvocato della difesa dovrà per forza passare per il PM (maldisposto) o il GIP (titubante).
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07/05/2018 18:27

Quindi da quello che ho capito la richiesta passa dal magistrato italiano a quello americano e c'è un controllo dell'FBI.
Ne deduco che non basta fare la richiesta semplicemente al ramo legale di Facebook.
Ma ci sono tanti casi di querele per messaggi su Whatsapp? Mi sembra una cosa talmente assurda che se qualcuno mi desse dello str[SM=g1944798]o non penserei nemmeno a querelare ma mi farei una risata. [SM=g1944682]
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Post: 2.083
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07/05/2018 19:13

Re:
Iuzzolino, 07/05/2018 18.27:

Quindi da quello che ho capito la richiesta passa dal magistrato italiano a quello americano e c'è un controllo dell'FBI.
Ne deduco che non basta fare la richiesta semplicemente al ramo legale di Facebook.
Ma ci sono tanti casi di querele per messaggi su Whatsapp? Mi sembra una cosa talmente assurda che se qualcuno mi desse dello str[SM=g1944798]o non penserei nemmeno a querelare ma mi farei una risata. [SM=g1944682]




Magari per casi più gravi di continuo stalking od ingiurie continue...cosa comunque risolvibile bloccando il contatto.



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07/05/2018 20:02

Concordo sul fatto che basta bloccare il contatto, purtroppo le persone si querelano tutti i giorni per le stupidaggini più disparate.
Ormai reati come la diffamazione sono di competenza del giudice di pace e le Procure decidono di non procedere nella maggior parte dei casi, soprattutto perchè è difficile risalire alla reale persona che ha fatto quel determinato reato.
Consideriamo anche che processi simili possono durare anni con spese ingenti da entrambe le parti.
Da sottolineare come Whatsapp e Facebook siano solo la punta di un iceberg: Telegram ormai è noto per episodi di bullismo contro cui non si può fare niente, mentre Kik è un messenger che sprona alla prostituzione.
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