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Approvato dopo il sì del senato il divorzio breve ma non ‘lampo'

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2015 14:21
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23/03/2015 16:32

L'Aula del Senato ha approvato il Ddl sul divorzio breve. I sì sono stati 228, i no 11 e 11 gli astenuti. Il testo, che torna all'esame della Camera, riduce i tempi minimi di separazione prima di poter presentare la domanda di divorzio: a sei mesi se i coniugi fanno una scelta consensuale, un anno se si tratta di una addio giudiziale.
E' stata stralciata la norma che prevedeva il cosiddetto divorzio diretto, cioè senza separazione
L'Aula del Senato ha infatti, stralciato la norma che lo prevedeva e che ora seguirà un suo percorso autonomo in un apposito Ddl al quale il partito democratico, per voce del presidente Luigi Zanda, ha garantito sostegno assoluto.
Il Senato, intanto, ha approvato il provvedimento, che passerà in terza lettura alla Camera, che riduce la separazione dagli attuali 3 anni a dodici mesi, fino a 6 mesi in caso di consensuale.

Il disegno di legge approvato:
Art. 1.
1. Al secondo capoverso della lettera b) del numero 2) dell'articolo 3 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni, le parole: «tre anni a far tempo dalla avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale» sono sostituite dalle seguenti: «dodici mesi dall'avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale e di sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale».
2. stralciato
Art. 2.
1. All'articolo 191 del codice civile, dopo il primo comma è inserito il seguente:«Nel caso di separazione personale, la comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale dei coniugi dinanzi al presidente, purché omologato. L'ordinanza con la quale i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all'ufficiale dello stato civile ai fini dell'annotazione dello scioglimento della comunione».
Art. 3.
1. Le disposizioni di cui agli articoli 1 e 2 si applicano ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, anche nei casi in cui il procedimento di separazione che ne costituisce il presupposto risulti ancora pendente alla medesima data.

Articolo estratto dal gruppo facebook "Ultimissime sentenze Corte di Cassazione".

E dunque, niente da fare: in Italia non sarà possibile divorziare in tempi rapidissimi senza passare per la separazione neanche nel caso in cui entrambi i partner siano d'accordo. Almeno per ora.
Che ne pensate?
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22/04/2015 22:13

Il divorzio breve è legge.
La Camera ha approvato in via definitiva (con 398 sì, 28 no e 6 astenuti) la riforma delle norme sul divorzio italiano, a 41 anni dal referendum del 1974. A favore hanno votato Pd, Sel, M5s, Scelta civica, Psi e Alternativa libera. Forza italia e Area popolare hanno dichiarato il loro sì lasciando, però, anche libertà di coscienza, viste le "diverse sensibilità" presenti nei gruppi. La Lega Nord ha lasciato libertà di coscienza.
Un traguardo che arriva dopo oltre 10 anni di discussioni in Parlamento. Il tempo di attesa tra separazione e divorzio scende a un anno (invece di tre) se l'addio è giudiziale, ma se il divorzio tra i coniugi è consensuale il tempo scende a 6 mesi. E non cambia nulla se nella coppia ci sono figli minori.

Cambiano anche le norme sul fronte patrimoniale: la comunione dei beni potrà essere sciolta nello stesso momento in cui si sottoscrive la separazione. La riforma potrà incidere sulle cause di separazione in corso, “regalando” tempi più brevi a chi aspetta il divorzio.

Cosa cambia?
Il testo interviene sulla legge n. 898 del 1970, in modo da:

- anticipare il momento della possibile proposizione della domanda di divorzio;
- anticipare anche il momento dell'effettivo scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi;
- stabilire una disciplina transitoria.

Le reazioni.
Quasi tutti positivi e bipartisan le reazioni della politica. Per Elena Centemero (Fi), già prima firmataria di una proposta di legge sul divorzio breve, "il via libera è un traguardo di civiltà: il testo concilia la difesa della famiglia e il rispetto per la sofferenza di chi, concluso un rapporto matrimoniale, ha diritto a poter iniziare una nuova vita. Da tanto tempo aspettiamo questo risultato e finalmente è arrivato".

Articolo tratto da: www.repubblica.it
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25/04/2015 14:21

Il punto di vista cattolico (precisamente quello di "Avvenire"):

www.avvenire.it/Commenti/Pagine/divorzio-breve-un-incivile-tragua...
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