È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Cittadella, si uccide a quattro giorni dalla presunta laurea: non aveva mai dato esami

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2014 23:04
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
18/03/2014 11:59

I genitori al rientro dal lavoro trovano il figlio di 23 anni impiccato alla ringhiera delle scale di casa

Si uccide a quattro giorni dalla laurea, impiccandosi nella casa dove viveva con la famiglia. A trovare il corpo senza vita del figlio sono stati ieri alle 19 i genitori, che hanno lanciato immediatamente l'allarme, ma per il giovane ormai non c'era più nulla da fare. Inutili sono stati i tentativi dei soccorritori: al loro arrivo hanno solo potuto constatare che il cuore del ragazzo aveva smesso di battere per sempre.

Protagonista del tragico gesto è Carlo Simioni, uno studente universitario di 23 anni, residente in via San Pietro, una laterale di Borgo Treviso a Cittadella. A tutti aveva detto che avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea proprio questo fine settimana, esattamente nella giornata di venerdì. Ma i carabinieri e la Procura hanno scoperto che, iscritto alla facoltà di Informatica a Udine, non aveva mai dato esami. E forse non ha retto alla vergogna di dover confessare il bluff. «Era già pronta la corona di alloro che nostro figlio avrebbe dovuto indossare dopo la proclamazione», sono le uniche parole che il papà è riuscito a dire.

I genitori sono distrutti dal dolore. La famiglia ha deciso che gli organi di Carlo saranno donati. La notizia ha sconvolto la città: in poche ore è circolata per tutti i quartieri, dove è ancora vivo il ricordo della tragica fine di Nadia, la 14enne di Fontaniva che appena un mese fa si è lanciata dalla terrazza dell'ex albergo Palace di Cittadella.

Silvia Bergamin

mattinopadova.gelocal.it

Topic correlato:

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/10018634/25enne-muore-ucciso-da-un-treno-doveva-laurearsi-oggi/discussi...
OFFLINE
Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
19/03/2014 14:01

Carlo non aveva sostenuto alcun esame: si uccide a 23 anni

Aveva annunciato ai genitori la laurea. Ma nessuna laurea era in programma venerdì a Udine. Carlo Simioni si è tolto la vita: non ha retto al peso di anni di bugie. Il padre: "E' tutto incredibile. Ma non possiamo morire dentro"


Doveva partire per la sua ultima settimana da studente universitario, venerdì sarebbe tornato a Cittadella con il titolo di dottore e la corona d’alloro al collo. Invece dopo i genitori, che ignari sono andati al lavoro, lui ha salutato la vita. Perché il castello di bugie ormai stava per crollare: quella laurea non ci sarebbe stata. La sua carriera universitaria non era praticamente iniziata: agli anni di studio a Udine non corrispondevano superati. Carlo Simioni, 23 anni, lunedì si è tolto la vita: non ha più retto alla distanza tra la verità e il racconto che aveva fatto di se stesso.

«Tutto questo è così impossibile. Ma chi sono io per giudicare?» è lo sfogo disperato del padre, che ha ancora davanti agli occhi l’immagine del figlio privo di vita nel vano case della villetta di famiglia. È stato lui a trovarlo al rientro dal lavoro, all’ora di cena. Una giornata iniziata in maniera assolutamente normale per la famiglia che vive in via San Pietro, una laterale di Borgo Treviso. Papà Gianni, apprezzato programmatore al Ced dell’ospedale di Cittadella, e mamma Paola Vazzoler hanno fatto colazione col figlio. «Era tranquillo, era il Carlo di sempre. Ci siamo salutati e dati appuntamento a venerdì» racconta piangendo il papà. Venerdì Carlo si sarebbe dovuto laureare, così aveva raccontato a tutti: frequentava la facoltà di Tecnologie multimediali a Udine, e per questo da anni trascorreva lì la settimana. Ieri mattina i carabinieri hanno scandagliato la pista più ovvia, in assenza di un biglietto che spiegasse il suicidio: hanno preso contatto con l’Università di Udine e scoperto che nel libretto del ragazzo non era registrato alcun esame.

Per anni Carlo ha raccontato il suo percorso di studi, le tappe della carriera scolastica, arrivando al punto di definire anche la data della laurea. Per anni ha portato dentro questo doppio racconto di se stesso, fino al momento in cui avrebbe dovuto dire la verità, liberarsi, spiegare la fatica emotiva e la fragilità che gli ha impedito di farcela e di affrontare con successo gli studi. Ma non ha retto la fatica della verità e l’unico sbocco gli è sembrato la morte. Ed ecco che ora il dolore s’intreccia – nelle parole del papà – alla sensazione di vivere dentro un’assurdità dirompente: «Ci sembra impossibile quello che i carabinieri ci dicono. Non capisco, proprio lunedì ero passato a prendere dei fiocchi per abbellire la corona d'alloro che Carlo avrebbe dovuto indossare dopo la proclamazione. Mentre ci salutavamo, ci siamo promessi di vederci venerdì a Udine per festeggiare con lui la laurea». “Tranquillo”, così era negli istanti prima del gesto definitivo. Il ritratto di un ragazzo bello, il simbolo stesso della vita: «Era un bravissimo ragazzo», continua tra le lacrime papà Gianni «amico e compagno di banco al Meucci di Cittadella di Luca Dotto, il campione di nuoto. Aveva anche giocato a basket per un breve periodo, ma poi aveva scelto la piscina». Un ragazzo attaccato all’esistenza: «Siamo riusciti a donare gli organi, lui amava la vita e vogliamo che continui con lui». Papà Gianni vuole reagire, non vuole farsi triturare dal senso di colpa: «Nella mia casa c’è sempre stato tantissimo amore, non c’è mai stato uno screzio, e io voglio che Carlo sia ricordato come il migliore dei figli, perché lui era così. Un ragazzo bravo, altruista. Ed è per questo che andrò a trovare una coppia di genitori che ha perso un figlio nella stessa maniera. Non possiamo morire dentro: se abbiamo dato tanto amore la colpa non può essere di nessuno».

Ma la comunità è sconvolta: un altro suicidio, a poche settimane dal volo di Nadia, 14 anni, gettatasi dall’ex Hotel Palace di Borgo Vicenza. Il sindaco Giuseppe Pan immagina degli strumenti che supportino i genitori: «Sto pensando di organizzare dei corsi con degli psicologi», spiega, «per suggerire ai genitori come prevenire e affrontare il disagio dei giovani».

Andrea Baggio, del Centro Nuoto Cittadella, ricorda Carlo che si allenava nella squadra agonistica fin da piccolo: «Nuotava con Luca Dotto, erano insieme nella stessa classe al Meucci. Molto amici, avevano mantenuto i contatti e quando Luca tornava da Roma si trovavano, so che avrebbe dovuto partecipare anche alla festa di laurea. Carlo ha fatto tutta la trafila: propaganda, esordienti, categoria, andava forte nello stile libero e nel dorso. Era un ragazzo bello, più alto della media, è rimasto in squadra fino ai 16 anni; d’estate ci è venuto a trovare in piscina, all’aperto». In lutto anche il basket padovano, perché papà Gianni è il coach dei Dealers Basket Club di Tombolo.

Silvia Bergamin

mattinopadova.gelocal.it

La notizia è finita anche sull'ANSA:

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2014/03/18/Racconta-bugia-prossima-laurea-suicida_10248...

Qualche commento...

Non è un problema insormontabile, se vi trovate in una situazione da cui vi sembra impossibile uscire non cercate la via più semplice e dolorosa per chi resta, siate coraggiosi, parlatene anche con il prete ma non buttate via la vita per queste cazzate.. tutti le fanno chi più grosse chi più piccole, anche i vostri genitori ne hanno fatte statene certi e adesso magari ci ridono sù ricordandosele.

Luca

Chiedersi perchè e come sia possibile che sia accaduta ancora una volta una cosa del genere, non riporterà tutte queste giovani vittime alla vita....sono gesti considerati assurdi, gesti folli, gesti improvvisi che non si riescono a fermare molto spesso, soprattutto quando sembra tutto apposto...ora chiederci perchè un ragazzo arrivi a questo, credo sia superfluo...quanto credo sia molto più importante riflettere su quanto conosciamo e quanto riusciamo a vedere in chi ci è accanto....il dolore, la disperazione, la depressione, sono tutti stati che possiamo notare nell'altro, soprattutto se lo conosciamo bene...l'amore che si da non sempre porta a lasciarsi andare a confidenze....forse bisognerebbe osservare di più...dare amore ad occhi chiusi forse risulta limitativo....dare amore e osservare con gli stessi occhi l'altro, questo forse diventa più incisivo nel capire poi eventuali problematiche....genitori, è vero, forse non si nasce....ma si diventa....per questo forse i genitori dovrebbero imparare a guardarci di più...ad osservarci di più...a far si che noi possiamo fidarci di loro allo stesso modo, forse, di quanto possiamo fidarci di un amico.....perchè così almeno non dobbiamo crearci stupide storie di noi stessi solo per "piacere" ai nostri cari....con questo non sto giudicando la famiglia in questione.....anche perchè non ne so niente delle dinamiche interne....la mia era solo una riflessione sul fatto che molto spesso essere genitori è davvero dura....ma quando metti al mondo dei figli ci devi mettere tutto te stesso per essere un bravo e attento genitore.....

Raffaella

perché ? perché ? perché ? succede questo ,cosa passa per la testa in quei momenti ,per dire no alla vita. perché certi giovani non sanno affrontare la vita ,di chi è la colpa ,di noi genitori che non riusciamo a capirli , o che pretendiamo troppo da loro ,e non hanno il coraggio di dirci quello che veramente vogliono , per non farci dispiacere....

Luigi
OFFLINE
Post: 3.375
Città: MILANO
Età: 46
Sesso: Maschile
19/03/2014 16:56

Ammetto un pò cinicamente di avere pensato "ecco un altro che ci è cascato" quando ieri ho letto la prima notizia.
Spiace tantissimo vedere una bella vita di un ragazzo gettata al vento per una balla. A 23 anni hai tutta la vita davanti, per esempio alla Marconi c'è chi inizia a studiare a 40/50, a meno di gravi problemi fisici ed economici c'è sempre tempo per mettersi in gioco nello studio.
Tra l'altro se fosse stato un fancazzista non avrebbe praticato sport con risultati più che soddisfacenti.
Curioso l'atteggiamento del ragazzo poco prima del fatto: tranquillo, segno di una lucità e di una fermezza nell'intento di togliersi la vita incredibile.
OFFLINE
Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
22/03/2014 23:04

Spiace dirlo ma si tratta di un fatto passato un po' in sordina per un precedente suicidio, anch'esso avvenuto a Cittadella:

www.giornalettismo.com/archives/1353047/nadia-la-ragazzina-di-cittadella-che-si-suicida-per-lodio-deg...

Invece io credo che questa tragica vicenda dovrebbe portare tutti noi a fare delle considerazioni, prima fra tutte quella per cui il parlare coi genitori o le persone a cui si vuole bene è spesso doloroso ma necessario, non bisognerebbe tenersi dentro segreti così apparentemente grandi.
A volte sembra tutto insormontabile ma basta poco per cambiare la vita in meglio, ciao Carlo.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:28. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com