I cinque errori dello studente universitario

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Riassumendo...

1) Non chiedere costantemente ai professori come si applica nel mondo del lavoro ciò che si studia.
2) Non arricchire la laurea con un altro contorno formativo.
3) Nessuna pratica.
4) Non aggiornarsi.
5) Non mettersi in discussione, ossia "accomodarsi" su lavori già esistenti senza inventarsi più nulla.

Cosa ne pensate?
Secondo me la seconda e la quinta sono assolutamente condivisibili.

Secondo me il classico errore che fa lo studente di giurisprudenza è perdersi in concetti-cavolata soprattutto nei primi esami.
Si mette a schematizzare concetti scontati e sgrammaticati tipo "la capacità di essere parte è la manifestazione della capacità giuridica che spetta sia a persone fisiche che giuridiche" e non si rende conto che il professore chiederà tutt'altro.
Se potessi tornare indietro mi autoconsiglierei di fare gli esami storici molto velocemente, leggere i libri una volta senza sottolineare e poi prepararmi più a domande che a materia come fanno molti studenti d'Italia che frequentano più gli appelli per carpire domande che le lezioni.
Facendo così penso che avrei risparmiato almeno 8-10 mesi di tempo, è quello che penso ma non è detto che vada bene a tutti.

Secondo me il punto 4, più che essere un errore degli studenti, è il fallimento dell'università italiana (e dei relativi professori). Se uno studente, mentre studia, ha bisogno di andarsi a cercare per conto suo materiale aggiornato siamo messi male.

Però se per laurearsi fosse necessario rimanere costantemente aggiornati fino alla discussione della tesi sarebbe una tragedia.
Diciamo che si imparano una giurisprudenza e una dottrina "standard" e se si vuole ci si aggiorna in ciò che piace o che servirà per un futuro lavoro.

Un pò difficile tenersi costantemente aggiornati in giurisprudenza anche se noi abbiamo studiato materie che fra 10 anni saranno completamente diverse: il Legislatore agirà su nuovi tipi di società, di reati, vedremo la nascita di nuovi organi amministrativi, di indirizzo politico e così via.
L'università ci dà un'infarinatura corretta, spetta a noi aggiornarci e specializzarci.
Comunque volevo far notare l'attitudine del diritto moderno a fondersi con le altre materie: nel campo aziendale con l'economia, nel campo penale/penitenziario con la psichiatria, nel campo sportivo col management, nel campo amministrativo con la gestione del personale, nel campo politico con la carriera politica.
Insomma noi giuristi forse siamo i più soggetti a doverci aggiornare, non credete?